di Errico Novi
GIUSTIZIA
Con le dichiarazioni rilasciate ieri a “Otto e mezzo”, il procuratore di Napoli dà un assaggio dell’azione politico-mediatica che eserciterà dal palcoscenico partenopeo. Un vero guardasigilli ombra: Nordio cominci a scavare la trincea
Delle dichiarazioni rilasciate da Nicola Gratteri a Lilli Gruber ieri sera, resta innanzitutto un senso di continuità: il piglio polemico del magistrato calabrese è sempre lo stesso. Nulla è cambiato rispetto alla lunga stagione trascorsa a Catanzaro. Però il contesto fa la differenza: Napoli è un palcoscenico diverso, più vicino al cuore del dibattito politico.
E così le dichiarazioni del neoprocuratore partenopeo a Otto e mezzo possono essere considerate un inizio di “campagna elettorale”. Più precisamente, per riprendere un discorso già avviato sul Dubbio, Gratteri ha lanciato la propria campagna da guardasigilli ombra. Un’insidia per Nordio non tanto perché il centrodestra possa prendere in considerazione un avvicendamento tra l’attuale ministro della Giustizia e il pm calabrese, ma per la pressione politico-mediatica che il secondo, evidentemente, eserciterà sul primo.
A volte magari con attacchi privi di riscontro, come quello sferrato due sere fa sulla riforma Cartabia che, ha detto Gratteri, “va abolita: le sue novità hanno rallentato tutto”. Accusa incredibile perché arriva a pochi giorni di distanza dalla relazione con cui Nordio certifica come, proprio grazie alla “Cartabia”, la giustizia italiana abbia già raggiunto gli obiettivi del Pnrr, almeno sul penale.
Ma la forza di Gratteri poggia su altro: non sulla verità dei dati, ma sulla capacità suggestiva di vero politico della giustizia.