Uccisi, picchiati, censurati: fare giornalismo ambientale sta diventando sempre più pericoloso (valigiablu.it)

di Angelo Romano

Il 13 novembre 2008, il giornalista russo Mikhail Beketov, caporedattore del giornale locale Khimkinskaya Pravda, viene fermato da due uomini sull’uscio di casa. Con una sbarra di ferro gli fracassano le mani e le gambe e gli fratturano il cranio.

In seguito all’attacco Beketov rimane paralizzato, senza 4 dita, la gamba destra amputata, con danni al cervello che gli impediscono di parlare. Morirà nel 2013 per un attacco cardiaco. L’8 novembre del 2010, Oleg Kashin, giornalista del Kommersant, viene aggredito da due uomini, armati di una mazza metallica … leggi tutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *