Accusato dall’algoritmo e arrestato dalla polizia per un reato che non aveva commesso. I problemi del riconoscimento facciale (valigiablu.it)

Robert Julian-Borchak Williams è stato accusato 
di un crimine che non ha mai commesso, senza 
nessuna prova o indizio a suo carico, 
a causa di un errore del software di 
riconoscimento facciale usato dalla polizia.

Il 42enne afroamericano è stato arrestato lo scorso gennaio dalla polizia di Detroit davanti a casa sua, di fronte alla moglie e alle due figlie. Gli agenti non lo hanno informato del motivo dell’arresto fino a 18 ore dopo, quando ha saputo di essere il principale sospettato per un furto di cinque orologi del valore di circa 4 mila dollari.

Gli sono state scattate foto, prese le impronte digitali e raccolti campioni di DNA, per l’archivio criminale della polizia. Poi gli investigatori lo hanno interrogato sulla sua presunta visita al negozio di lusso Shinola, una boutique che vende orologi, biciclette e accessori in pelle nel centro di Detroit.

Williams ha detto di esserci andato solo una volta con sua moglie nel 2014, quando aveva appena aperto, per dare uno sguardo. Dopo di che gli agenti hanno mostrato al detenuto alcune immagini prese della telecamera di sicurezza del negozio nelle quali si vedeva un uomo nero. Un uomo che non era Williams.

“Sei tu?”, gli hanno chiesto. “No”, ha risposto. “Spero che non siate convinti che tutti i neri si assomigliano”, ha detto l’accusato, avvicinando la foto al viso, per facilitare un confronto … leggi tutto

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