Dalla Spagna alla Russia, dal Perù all'Australia passando per il Brasile e gli Stati Uniti.
In tutto il mondo si registrano diverse “retromarce” da parte dei governi che impongono nuove chiusure e restrizioni per determinate zone colpite da nuovi focolai
La pandemia di Covid-19 torna a fare paura in un mondo che tenta il ritorno la normalità dopo mesi di chiusura. In Catalogna, nel Nord della Spagna, sono tornate in lockdown 200 mila persone per reprimere un nuovo focolaio. Gli Stati Uniti continuano a macinare record di contagi quotidiani, l’ultimo bilancio giornaliero è di oltre 56 mila casi e la Florida registra un nuovo picco, dopo quello di giovedì, con più di 11 mila nuove infezioni nelle ultime 24 ore.
Il conteggio delle vittime in Russia è tornato superare quota 10 mila. Il Brasile è a oltre 1,5 milioni di casi e più di 63 mila decessi nonostante l’insistenza del presidente Jair Bolsonaro a minimizzare la pandemia. Il ministero della Salute austriaco, Rudolf Anschober, di fronte a una nuova virata della curva dell’epidemia ha chiesto l’introduzione di un bollettino che indichi costantemente alla popolazione quanto è alto il rischio di contagio di Covid-19.
L’aggiornamento più allarmante è quello che arriva dalla Spagna, uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia. “Abbiamo deciso di confinare la zona di Segrià a seguito di dati che confermano un forte aumento dei contagi”, ha dichiarato il governatore Quim Torra. Torna quindi il divieto di assembramenti di oltre dieci persone, in una versione di lockdown simile a quella attuata nella città di Leicester, in Gran Bretagna.
Dall’altra parte del globo, in Australia, migliaia di residenti di diversi palazzi a Melbourne sono stati messi in quarantena forzata per almeno cinque giorni. “Ci sono molte persone vulnerabili che vivono in questi palazzi”, ha dichiarato il governatore di Victoria, Daniel Andrews … leggi tutto