Il comunicato
“Nessuno può comprendere realmente una guerra dissennata, che tanti problemi ha generato e ha causato tante vittime innocenti”.
Per Giorgio Starace, Ambasciatore italiano in Russia, i motivi e il responsabile del conflitto contro l’Ucraina sembrano quasi rimanere un mistero. Parole che prima d’ora erano state ascoltate soltanto nel contesto propagandistico russo, e che ora vengono nascoste dietro lo specchio di una dichiarazione diplomatica.
L’ambito in cui ci troviamo è il saluto alla comunità dei connazionali a Mosca e ai rappresentanti delle imprese italiane attive in Russia. Un briefing organizzato dalla Rappresentanza Diplomatica alla vigilia della sua partenza per l’Italia per fare il punto sulle prospettive economiche del Paese e gli sviluppi normativi, “anche alla luce del quadro sanzionatorio”.
A riportare il suo discorso, e una breve descrizione della giornata, è invece il portale dell’Ambasciata d’Italia a Mosca che nel quadro di un intervento “molto applaudito”, ricorda come Starace abbia richiamato l’impegno a sostegno della comunità italiana in Russia e le iniziative volte a favorire il dialogo con “la società civile russa”.
Ancora ambiguità. In un discorso che se recitato può pure passare inosservato, ma una volta messo per iscritto qualche domanda la suscita. Quale società civile avrà voluto intendere? Quale posizione – che l’Italia con molti suoi rappresentanti istituzionali ha già preso – avrà voluto nascondere? Quali sono le iniziative che russi e italiani dovrebbero intraprendere davanti ad una chiusura totale al dialogo da parte del leader del Cremlino?
Ma non finisce qui. Il comunicato – seppur breve – continua a regalare soddisfazioni. A quanto si apprende la misteriosa “società civile” guarderebbe “nonostante tutto”, all’Italia come ad un punto di riferimento culturale, e agli italiani e alle italiane come un popolo amico”. Amici certo. Ma “Nonostante tutto”. Nonostante cosa? Nonostante una chiara presa di posizione pro-Ucraina? Della serie: ‘questa ve la facciamo passare’?
L’imbarazzo è ben visibile tra una riga e l’altra del documento. A mancare è una posizione netta, che l’Italia dal Capo dello Stato in già ha già preso e non ha bisogno di nascondere per evitare il pericolo di un incidente diplomatico. Nel momento in cui scriviamo, il messaggio scalda ancora poco il dibattito politico. Ma non è passato inosservato: “Le parole scelte dall’ambasciatore Starace per il suo commiato da Mosca sono indecenti – fa notare in un tweet la deputata Pd Lia Quartapelle -.
La Russia è un paese invasore, la società civile sono i dissidenti, ma l’ambasciatore preferisce la versione russa. Chi rappresenta l’Italia non può fare l’Arlecchino servitore di due padroni“. Lo stesso per Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato: “Il ministro Antonio Tajani condivide il messaggio di commiato dell’ambasciatore italiano in Russia, che sembra una pagina della migliore Disinformacjia? La Farnesina è pregata di battere un colpo, perché atteggiamenti ambigui come questi sono un danno per il nostro Paese e per la sua credibilità”.
Nel comunicato si legge anche che “l’Ambasciatore ha presentato gli sforzi profusi per esprimere la posizione dell’Italia”. Si spera ci sia riuscito.
Il testo completo
Alla vigilia della sua partenza per l’Italia, l’Ambasciatore Giorgio Starace ha salutato la comunità dei connazionali a Mosca e i rappresentanti delle imprese italiane attive in Russia, nel contesto di un briefing organizzato dalla Rappresentanza Diplomatica per fare il punto sulle prospettive economiche del Paese e gli sviluppi normativi, anche alla luce del quadro sanzionatorio.
A seguire, l’Ambasciatore si è avvalso dell’occasione per salutare per rappresentanti del corpo diplomatico accreditato in Russia, delle imprese stesse e della società civile russa.
Nel suo intervento, molto applaudito, l’Ambasciatore ha richiamato l’impegno a sostegno della comunità italiana in Russia, che proseguirà a 360 gradi, così come le iniziative volte a favorire il dialogo con la società civile russa che, nonostante tutto, continua a guardare all’Italia come ad un punto di riferimento culturale, e agli italiani e alle italiane come un popolo amico.
Nessuno può comprendere realmente una guerra dissennata, che tanti problemi ha generato e ha causato tante vittime innocenti. I russi e le russe hanno bisogno di voci che presentino percorsi di pace e non altri inutili spargimenti di sangue. L’Ambasciatore ha presentato gli sforzi profusi per esprimere la posizione dell’Italia, Paese che con la Russia ha una lunga storia di profondi contatti, e per favorire la prosecuzione del dialogo fra popoli.