di Ilaria Cicinelli & Ap
Quando la guerra in Ucraina è scoppiata alcuni russi hanno deciso che era il momento di agire,
anche se questo voleva dire schierarsi contro il proprio Paese. Stanchi di assistere impotenti alle atrocità volute da Putin, si sono uniti all’esercito di Kiev
Quando è scoppiata la guerra in Ucraina alcuni cittadini russi hanno deciso di provare a fermare Mosca. Karabas, nome in codice, è sceso sul campo di battaglia accanto al popolo ucraino.
A differenza di altre unità di volontari in Ucraina che contano cittadini russi tra le loro file – come la Legione della Libertà di Russia e il Corpo dei Volontari russi – il battaglione siberiano, creato sei mesi fa, è l’unica unità russa a far ufficialmente parte dell’esercito regolare ucraino. È composto da alcune decine di persone, la maggior parte proveniente dalle aree dell’estremo oriente della Russia. La speranza che li unisce è quella di vedere, un giorno, la fine dell’impero del presidente Vladimir Putin.
Il moscovita Karabas si è unito al conflitto perché “non volevo fare parte della Russia fascista di Putin, perché ero disilluso dal mio popolo. Per questo sono voluto venire qui all’inizio della guerra a combattere per un’Ucraina libera”.
Nel momento in cui la Russia ha lanciato la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, Karabas ha affermato di essere rimasto costernato dal modo in cui la maggior parte dei russi che conosceva sostenevano ciecamente Putin o erano indifferenti alla guerra. Ora ha imparato l’ucraino, che parla fluentemente, e si rifiuta di proferire parola nella sua lingua nativa.
I russi come Karabas si sono lasciati alle spalle tutta la vita, comprese le famiglie e gli amici. Sono dovuti fuggire in un paese terzo prima di poter proseguire il viaggio verso l’Ucraina, per non destare sospetti e rischiare di essere fermati. L’integrazione nelle forze armate ucraine è stato un processo lungo, hanno detto: i loro documenti venivano esaminati e, se superavano questo passaggio, venivano interrogati a lungo all’arrivo in Ucraina.
Arruolamenti in aumento
Holod, nome di guerra di un volontario dalla Siberia, pensa che l’attuale governo russo abbia rubato il futuro del suo stesso popolo oltre a un’enorme quantità di opportunità per condurre una vita dignitosa.
Come lui, decine di persone delle popolazioni native della Russa orientale si sono uniti alle forze ucraine. Tra i volontari ci sono membri dei gruppi etnici degli Yakut e dei Buryat. Prima di firmare un contratto, i volontari vengono sottoposti a duri accertamenti che possono durare fino a un anno, per evitare l’infiltrazione di elementi filorussi, che possono durare fino a un anno.
I combattenti del battaglione della Siberia orientale sperano che una vittoria ucraina li avvicini di più allo smantellamento del controllo politico di Mosca sulla loro regione, tra le più povere della Russia. Quelli delle comunità etniche Yakut e Buryat lamentano il razzismo e l’oppressione in Russia, che hanno spinto alcuni attivisti locali a chiedere l’indipendenza.
I funzionari dell’esercito ucraino hanno dichiarato che il battaglione è già stato coinvolto nei combattimenti nei pressi di Avdiivka, nell’Ucraina orientale. Hanno aggiunto che si aspettano che il gruppo arruoli diverse centinaia di combattenti nei prossimi mesi, dato che molti altri hanno espresso la volontà di unirsi.
Al momento il battaglione sta addestrando nuove reclute alle porte di Kiev.