Quasi 30 mila violazioni ai bambini in guerra nel 2022, la denuncia di Save the Children (euronews.com)

Lanciato a Londra il nuovo rapporto 
dell'ong britannica. 

I peggiori posti al mondo per un bambino lo scorso anno sono stati: Repubblica democratica del Congo, Mali e Myanmar. Ma il 2023 potrebbe rivelarsi anche peggiore

Le violazioni gravi commesse contro i bambini in tempo di guerra è aumentato del 13% nel 2022, raggiungendo il livello più alto dal 2005 (ossia da quando l’ong britannica ha iniziato a monitorarle).

Il rapporto Stop the War on Children: Lasciate che i bambini vivano in pace mostra che l’anno scorso sono state commesse 27.638 gravi violazioni contro i bambini durante i conflitti.

Nella maggior parte dei casi (8.647verificati) si è trattato dell’uccisione e della mutilazione di minori. Seguono i casi di reclutamento militareche sono aumentati del 20% raggiungendo quota 7.610 nel 2022. Tra le altre condotte violente, gli abusi sessuali e i rapimenti.

È probabile che questa fotografia di Save the Children rappresenti comunque solo una piccola parte del fenomeno della violenza sui minori, dal momento che molti degli abusi non vengono denunciati e altri sono ancora in fase di verifica da parte dell’organizzazione.

Insieme al rapporto, giovedì Save the Children ha lanciato un sito web che offre una panoramica visiva delle tendenze delle violazioni contro i bambini.

È un momento terribile per essere un bambino in guerra. Le norme globali per proteggere i bambini e i loro diritti si stanno sgretolando

 Inger Ashing
Direttrice di Save the Children International
I dati del 2022 si traducono in 76 violazioni contro i bambini in media ogni giorno ma il 2023 potrebbe essere un anno persino peggiore a causa del conflitto in Sudan e della catastrofe umanitaria in corso a Gaza.
In Sudan c’è la peggiore crisi di sfollamento del pianeta, in una proporzione che non si vedeva da una generazione. Abbiamo anche visto i bambini sopportare il peso del conflitto a Gaza, dove oltre un milione di giovani vite sono in pericolo. È necessario un cessate il fuoco definitivo, ora, immediatamente” ha dichiarato Inger Ashing, direttrice di Save the Children International.
Le quasi trentamila violenze registrate lo scorso anno potrebbero essere la punta di un iceberg, avverte Gudrun Østby, professore di ricerca presso il Peace Research Institute di Oslo che ha collaborato allo studio.

“Le nostre stime per il 2022 indicano che un bambino su sei vive a meno di 50 km di distanza da almeno un evento di conflitto. La comunità internazionale deve esercitare tutto il suo potere per fare pressione sulle parti in conflitto affinché rispettino il diritto internazionale e proteggano i bambini” ha detto Østby.

I bambini costituiscono il 40% della popolazione globale di rifugiati. Le loro voci e opinioni dovrebbero essere al centro delle decisioni del #RefugeeForum.

Secondo il rapporto un bambino su sei nel 2022 viveva in una zona di guerra, per un totale di 468 milioni di minorenni. E le violenze si sono sostanziate spesso in attacchi ai luoghi deputati alla loro sicurezza come scuole e ospedali: 2.308, ben il 74% in più rispetto all’anno precedente.

L’Africa è il continente col maggior numero di bambini che vivono in contesti di guerra e la Repubblica Democratica del Congo il paese peggiore in cui un minore potesse vivere nel 2022. A completare la lista nera dei dieci paesi del mondo dove i bambini sono più a rischio:Afghanistan, Burkina Faso, MaliMyanmar, Nigeria, Somalia, Siria, Ucraina e Yemen.

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