Ma «gli italiani sono bianchi?» (corriere.it)

di Gian Antonio Stella

Tuttifrutti

«Via questi orribili latini che contagiano la nostra razza, indeboliscono il nostro sangue, fanno diventare fioca ogni luce». «Stanno avvelenando il sangue del nostro Paese!». Fra le due sparate razziste contro gli immigrati «latini» c’è la distanza di un secolo. La seconda è stata vomitata tre giorni fa dall’ex presidente golpista Donald Trump che si ripromette nel caso tornasse alla Casa Bianca di dare vita nei confronti dei messicani e dei sudamericani «alla più grande espulsione di massa mai vista».

La prima uscì dalla bocca dell’avvocato razzista di Philadelphia George Custerman ai tempi della forte ostilità contro gli europei meridionali che andavano a cercar fortuna negli States. Quando la rivista «Current Opinion» nell’aprile 1923, ad esempio, spiegava in un articolo dal titolo «Keep the America white!» (Conserviamo l’America bianca!): «Se non vogliamo che l’americano bianco, alto, robusto, con gli occhi blu e all’antica venga estinto completamente da popoli piccoli e scuri, lo zio Sam non deve semplicemente persistere nella legge quota temporaneamente in vigore, ma deve rendere più stringenti i suoi provvedimenti».

Anni durissimi, per i nostri nonni. Nel 1922, mentre in Italia prendeva il potere quel Benito Mussolini che tre lustri più tardi avrebbe teorizzato la superiorità della razza italica, un giovane nero di nome Jim Rollins, come documenta la storica francese Bénédicte Deschamps nel saggio Le racisme anti-italien aux Etats Unis, in Exclure au nom de la race, ricorreva in appello contro la condanna che aveva subito per il reato di miscegenation (mescolanza di razze) per avere fatto sesso con una bianca: «Ma non era bianca: era italiana!»

E il giudice dell’Alabama gli diede ragione: poiché la signora Edith Labue era un’italiana che aveva cambiato nome scegliendone uno inglese, «non si poteva assolutamente dedurre che ella fosse bianca, né che fosse lei stessa negra o discendente da un negro».

Così erano trattati, gli italiani. E sarebbe bene che i tifosi nostrani di Trump rileggessero il libro a cura di Jennifer Guglielmo e Salvatore Salerno Gli italiani sono bianchi? Come l’America ha costruito la razza (Il Saggiatore, 2006). Dove si legge, tra l’altro: «Gli italiani meridionali erano particolarmente pericolosi perché potevano essere portatori di sangue africano…».

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