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Il professor Alessandro Orsini non parla più soltanto di Ucraina
Il professor Alessandro Orsini (nella foto), noto agli italiani per i suoi commenti molto apprezzati al Cremlino rilasciati in frequenti apparizioni televisive, non parla più soltanto di Ucraina. Certo, quando lo fa, continua ad assicurarci che Kiev ha perso, che la Nato ha perso, che l’Occidente intero ha perso: si vedrà, al momento non risulta.
Da un po’ di tempo, però, un nuovo filone gli si è aperto: anche a Gaza, infatti, scorre il sangue e non soltanto nelle città ucraine su cui piovono missili sparati da un aggressore imperialista che, a suo parere, non lo è affatto.
Anche qui, la sensazione che gli scientifici giudizi orsiniani non vadano esenti da marcati pregiudizi è netta. Citiamo dal suo ultimo messaggio su «X»: «L’esercito cloaca ha ucciso svariati altri bambini a Gaza con il sostegno delle fogne occidentali sparse tra Washington e Bruxelles. Se avete un problema idraulico, chiamate fogna Casa Bianca. Latrina specializzata nel massacro di bambini musulmani, risolve dietro compenso».
Un tale linguaggio si commenta da sé. Parliamo un attimo di bambini, però. Di quelli israeliani torturati e massacrati da Hamas il 7 ottobre Orsini parla malvolentieri e comunque senza definire Hamas fogna o cloaca.
Così come di quelli ammazzati oppure sequestrati a migliaia dagli invasori dell’Ucraina (nemmeno loro qualificati come fogne) e deportati in Russia per opportuna rieducazione patriottica: uno scherzetto che è costato a Vladimir Putin il mandato di cattura della Corte Penale Internazionale dell’Aia.
Quelli di Gaza, invece, vittime prima del calcolo cinico di Hamas (non importa quanti palestinesi moriranno sotto le bombe, conta solo rilanciare la causa della distruzione di Israele) che della reazione militare di Netanyahu, meritano la sua compassione. Rivolta, immaginiamo, anche a noi poveri ignoranti che notiamo nel suo dire qualche contraddizione.
(Florian Peeters)