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L’europeismo non arriva a fine Mes (ilfoglio.it)

di LUCIANO CAPONE

La bocciatura della ratifica di un trattato 
europeo è senza precedenti per l'Italia. 

Meloni, ostaggio dei suoi slogan, butta all’aria un processo di riforma e un pezzo della reputazione del paese, mettendo anche una pietra tombale sull’Unione bancaria

A memoria, anche quella di insigni studiosi consultati, non ci sono precedenti. La bocciatura alla Camera – con 184 voti contrari, 72 favorevoli e 44 astenuti – della ratifica della riforma del Mes è un unicum. Non si ricorda un altro caso, in Italia, di un voto parlamentare contrario alla ratifica di un trattato internazionale.

Ci sono stati, ovviamente, molti casi di trattati non conclusi perché lasciati inabissare, ma non bocciati dal Parlamento.

All’inizio degli anni Cinquanta ci fu il progetto della Comunità europea di difesa (Ced), fortemente voluta da Alcide De Gasperi. L’Italia rinviò la ratifica per ragioni tattiche di politica interna, aspettando la Francia. Quando l’Assemblea francese decise di non ratificare, il progetto della Ced fallì. Ma il Parlamento italiano non votò nulla.

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