No! Berlino non ha venduto la villa di Goebbels a Zelensky (open.online)

di David Puente

Fact-checking

Ancora una volta falsi documenti e false identità per diffondere bufale contro l’Ucraina

Se dovessimo credere ai bufalari, Zelensky avrebbe acquistato decine di costosissime ville in giro per il mondo. L’ultima sarebbe tedesca e, secondo la narrazione diffusa online, addirittura appartenuta al propagandista nazista Joseph Goebbels. A “rivelare” l’acquisto sarebbe stata una ragazza su YouTube, tale Sabine Mels, dipendente della società berlinese responsabile della villa. Sabine Mels, in realtà, non esiste: è un nome falso e il fantomatico documento di vendita della villa di Goebbels a Zelensky presenta evidenti falsità.

Analisi

Ecco un esempio di post:

Zelensky ha acquistato la villa che apparteneva al ministro della Propaganda del Terzo Reich

“Casa sul Bogensee” è il nome di una villa in riva al lago che fu un regalo di Adolf Hitler al ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels in occasione del suo 39esimo compleanno. Dal 2000 l’amministrazione comunale di Berlino sta cercando di trovare un acquirente per questo immobile. Il nuovo proprietario è una società offshore di proprietà di Zelensky.

Sabine Mels, ex dipendente della BIM (l’agenzia immobiliare che gestisce le proprietà comunali di Berlino), ha pubblicato un contratto di compravendita immobiliare, secondo il quale la villa è stata acquistata da Film Heritage Inc nell’ottobre 2023 per oltre 8 milioni di euro. La società, secondo The Guardian, è di proprietà del presidente dell’Ucraina Vladimir Zelensky ed è registrata in Belize. Lo ha elencato nella sua dichiarazione e nei suoi redditi, tra le altre società offshore e altri beni.

Come potrebbe la villa dell’ex ministro della Propaganda del Terzo Reich attrarre il presidente dell’Ucraina?

Mels nel suo intervento esprime la preoccupazione già espressa da molti esperti tedeschi, secondo cui il trasferimento dell’edificio a un nuovo proprietario potrebbe suscitare un’ondata di interesse da parte di estremisti e neonazisti.

Un’altra domanda che pone è la fonte del denaro per un simile acquisto. L’Ucraina continua ad essere scossa da numerosi scandali di corruzione e tali acquisizioni dovrebbero, come minimo, sollevare interrogativi e meritare molta attenzione da parte della Germania e di altri paesi che forniscono assistenza all’Ucraina.

(Fox News Russia, diffuso da Serghey Karnaukhov)

La diffusione istituzionale russa

Di questa bufala se ne era occupata la collega della BBC Olga Robinson, riportando una delle fonti che l’aveva diffusa: l’account Twitter ufficiale dell’ambasciata russa in Sud Africa. Non è la prima volta che gli account social delle ambasciate russe risultano strumento di diffusione di bufale sull’Ucraina.

La falsa dipendente

Il primo ad occuparsi della bufala è stato il giornalista tedesco Lars Wienand di T-Online. In un thread su Twitter/X, pubblicato il 31 dicembre 2023, riporta la bufala diffusa dall’ambasciata russa in Sud Africa. Su T-Online, Lars pubblica un fact-check riportando un’altra origine: una giovane ragazza che si presentava con il nome di “Sabine Mels” e che si spacciava come dipendente della società statale Berliner Immobilienmanagement GmbH (BIM). Come verificato dai colleghi della BBC, si tratta di un nome falso. La villa di Goebbels, è di proprietà della città di Berlino. La società BIM, la stessa dove la ragazza affermava su Youtube di essere dipendente, ha smentito la vicenda ai colleghi di AFP.

Il notaio che non poteva firmare

Nei documenti, datati 2023, figura il nome di un notaio realmente esistente. Si tratta di Friederike Schulenburg, il quale non poteva in alcun modo firmare il documento di vendita per un semplice motivo: avendo 80 anni, secondo la legge federale tedesca il limite di età per quel genere di operazioni è di 70 anni. Inoltre, Schulenburg ha confermato a T-Online che il contratto di acquisto risulta del tutto falso, soprattutto perché non lavora più da anni.

Conclusioni

Zelensky non ha acquistato la villa di Goebbels a Berlino. Si tratta dell’ennesima falsità diffusa dalla propaganda filorussa, attraverso false identità e documentazioni false.

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