“Meloni la figlia del boss”. Il giornalismo d’accatto di Report e soci… (ildubbio.news)

di Davì

La trasmissione condotta da Ranucci ha un unico 
obiettivo: 

coprire con un’ombra sinistra la premier italiana, inchiodarla per via parentale a un passato oscuro e criminale

La storia è vecchia come il cucco: Francesco Meloni, detto Franco, padre della premier Giorgia, sarebbe un trafficante di droga. Ma se le biografie “ufficiali” lo avevano relegato al rango di semplice corriere – pare che nel ‘90 sia stato pizzicato con 1500 chili di hashish nel porto di Maò a Minorca – oggi si scopre che la sua caratura criminale era ben più robusta. Così sembrerebbe nella puntata di Report andata in onda l’altra sera e ripresa da Repubblica per rilanciare la vibrante inchiesta giornalistica.

Naturalmente Report si guarda bene dallo specificare una paio di cosette. La prima: parliamo di fatti risalenti al 1995, talmente remoti che è del tutto impossibile verificarli in modo credibile. La seconda: Franco Meloni è morto nel 2012, dunque non dovrebbe esserci alcun interesse a sguinzagliare i segugi di Report per cercare chissà quali scottanti verità.

Ma a ben vedere una ragione c’è. Ma non ha nulla a che vedere con Francesco, detto Franco, Meloni, pesce piccolo del traffico di droga internazionale, mentre ha molto a che vedere con la di lui figlia: ovvero la premier Giorgia Meloni.

Già, in realtà Report ha un unico obiettivo: coprire con un’ombra sinistra la premier italiana, inchiodarla per via parentale a un passato oscuro e criminale. Peccato però che Meloni, in tempi non sospetti, abbia chiarito che non ha più avuto alcun contatto col padre – del quale parla con dolore e rabbia – dall’età di 11 anni. Dunque farla passare come la figlia del boss non solo non ha alcun senso ma è addirittura ridicolo.

E lo chiamano giornalismo…

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