L’episodio di Acca Larenzia sotto la lente dell’Eurocamera. Il 16 gennaio dibattito sulla “lotta contro la rinascita del neofascismo” (eunews.it)

di Simone De La Feld

Su richiesta del gruppo dei Socialisti e 
Democratici, 

la Conferenza dei presidenti ha inserito il dibattito “sulla base del corteo svoltosi a Roma il 7 gennaio”. Dura condanna anche dal leader dei Popolari, Manfred Weber: “In Europa non c’è posto per il saluto fascista”

La vergognosa scena di Acca Larenzia, con centinaia di nostalgici neofascisti che urlano “Presente” facendo il saluto romano, scavalca le frontiere nazionali e atterra alla plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo. Su richiesta del gruppo dei Socialisti e Democratici, il prossimo 16 gennaio si terrà il dibattito “Lotta contro la rinascita del neofascismo in Europa, anche sulla base del corteo svoltosi a Roma il 7 gennaio”.

L’ha approvato oggi la Conferenza dei presidenti, l’organo composto dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e dai capigruppo delle diverse famiglie politiche. Contro il dibattito, durante il quale interverranno anche rappresentanti del Consiglio dell’Ue e della Commissione europea, solo il gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ecr), la casa politica di Giorgia Meloni.

(Centinaia di militanti neofascisti con il braccio destro teso durante la commemorazione di Acca Larenzia, 7 gennaio 2023)

Non solo gli S&d, anche la destra moderata ha condannato immediatamente le immagini della commemorazione dell’eccidio di Acca Larentia, in cui il 7 gennaio 1978 furono uccisi due giovani neofascisti, appartenenti al Fronte della Gioventù. Il leader del Partito Popolare europeo, Manfred Weber, ha commentato duramente: “In Europa non c’è posto per il saluto fascista“.

Nel frattempo, a Montecitorio il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, era chiamato a rispondere al question time sull’accaduto. “Lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi come quella di Acca Larenzia, che ha causato il vile assassinio di giovani vite e che rimane tuttora senza giustizia, è tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un’epoca condannata dalla storia“, ha dichiarato in aula.

Fa rumore però il silenzio della premier, Giorgia Meloni, che non ha ancora preso le distanze da quanto è successo a Roma. “Per essere credibile a Bruxelles non si può rimanere in silenzio come sta facendo la premier”, ha attaccato l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Tiziana Beghin.

Che ha poi rincarato la dose, lasciando immaginare il clima ostile verso il governo italiano che si potrà configurare al dibattito all’emiciclo di Strasburgo: “A tutti quelli che oggi si dichiarano scioccati ricordiamo che alla commemorazione di Acca Larentia nel 2008 c’era anche Giorgia Meloni”, all’epoca Ministra della Gioventù del governo Berlusconi.

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