Sigfrido Ranucci e le bufale di Report sul caso Moro: “Era abbronzato…” (unita.it)

di Frank Cimini

Fake news con i soldi nostri

Si arriva a dire che il leader di Dc non può essere stato rinchiuso in uno spazio angusto per 45 giorni: “Quando fu ritrovato cadavere era apparso in buone condizioni sembrava addirittura abbronzato segno che aveva camminato all’aperto”

Pur di negare che Aldo Moro sia stato tenuto prigioniero e ucciso in via Montalcini al numero 8 nella trasmissione Report si arriva ad affermare che lo statista non può aver subito la restrizione in uno spazio angusto per 45 giorni. “Quando fu ritrovato cadavere era apparso in buone condizioni sembrava addirittura abbronzato segno che aveva camminato all’aperto” sono le parole utilizzate. E poi parte una disamina del lungo elenco di “covi” in cui sarebbe stato tenuto il leader democristiano, concentrando l’attenzione su via dei Massimi 91, ma senza portare uno straccio di prova o almeno qualche indizio serio.

L’allora vicesegretario del PSI tra il 1978 e il 1981 Claudio Signorile anticipa a un orario tra le 9,30 e le 10,30 del mattino del 9 maggio l’incontro per un caffè quando dal suono del cicalino con il linguaggio tipico del ministero dell’Interno sulla “nota personalità” arrivò la notizia che il corpo era in via Caetani. Insomma secondo Signorile quando a mezzogiorno e un quarto arrivò la telefonata del brigatista Valerio Morucci Cossiga lo sapeva già.

La tesi è quella di una messa in scena. Ma Cossiga non c’è più da tempo, non può smentire. Sempre l’ex dirigente socialista mette in bocca a Cossiga la previsione che la vicenda sarebbe finita bene. Senza una trattativa vera era davvero difficile pensarlo. Forse Signorile è pentito di aver partecipato al tentativo di trattare per salvare Moro.

Un ex dirigente dei servizi segreti racconta di aver parlato in Nicaragua con il latitante Alessio Casimirri il quale avrebbe detto che nelle riunioni preparatorie dell’agguato di via Fani si diceva che Moro sarebbe stato ucciso comunque. Nella trasmissione compare intervistato anonimo senza volto e senza altra indicazione un ex appartenente alla polizia giudiziaria sempre a supporto della tesi mai dimostrata che Moro avesse cambiato diverse prigioni.

Report non manca di chiamare ancora in causa la giornalista tedesca Brigitte Kraatz già diffamata dalla commissione parlamentare presieduta da Fioroni come appartenente al movimento “2 giugno” circostanza più volte smentita dalle autorità germaniche.

E dulcis in fundo tornando a un’altra battaglia persa da Report la trattativa Stato-mafia si infanga ancora il generale Mario Mori “negli anni ‘70 allontanato dal Sisde”. Mori in realtà è colpevole di essere stato assolto in diversi processi. Con i nostri soldi si continua a pagare il servizio pubblico per ascoltare bufale sulla mafia e sulla lotta armata.

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