Morti in mare
Le autorità italiane nella sala di monitoraggio di Frontex a Varsavia hanno valutato come “non di particolare interesse” l’avvistamento dell’imbarcazione di migranti affondata vicino a Cutro, nel sud Italia, lo scorso febbraio, come mostra il rapporto sull’incidente di Frontex, ottenuto da Euractiv.
Nelle prime ore del 26 febbraio 2023, un’imbarcazione con a bordo circa 200 migranti è affondata al largo delle coste calabresi, nel sud Italia, mentre cercava di approdare sulla costa della località balneare di Steccato di Cutro.
Il naufragio ha provocato la morte di almeno 94 persone a bordo, per lo più provenienti dall’Afghanistan, e ha sollevato interrogativi su come l’agenzia di frontiera dell’UE Frontex e la guardia costiera italiana abbiano risposto.
Sei giorni dopo l’incidente, il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha dichiarato alla stampa che “nessuna comunicazione di emergenza da parte di Frontex ha raggiunto le nostre autorità. Non siamo stati avvertiti che questa barca rischiava di affondare”.
Tuttavia, il rapporto sull’incidente di Frontex, ottenuto da Euractiv, suggerisce che le autorità italiane all’interno della sede di Varsavia hanno indicato all’agenzia dell’UE al momento dell’avvistamento che il caso non era un’emergenza.
L’Ufficio per i diritti fondamentali, che monitora l’attuazione da parte di Frontex dei suoi obblighi in materia di diritti fondamentali, ha scritto nel rapporto che casi come questo “possono degenerare rapidamente in emergenza” e ha affermato che “è imperativo un attento monitoraggio, o addirittura l’assistenza da parte delle autorità italiane di tali casi”.
Quando un’imbarcazione viene intercettata in acque internazionali, l’intercettore comunica a tutte le autorità competenti – di solito gli stati più vicini – le caratteristiche dell’imbarcazione avvistata. Successivamente, un’autorità nazionale, in coordinamento con le altre, decide come classificare il caso e che tipo di operazione eseguire.
La notte del 25 febbraio – poche ore prima che l’imbarcazione di migranti affondasse – un aereo di Frontex ha intercettato l’imbarcazione e le informazioni sull’avvistamento dell’imbarcazione sono arrivate alla Sala di monitoraggio europea nella sede dell’agenzia di frontiera dell’UE.
Un membro della guardia di finanza italiana e un rappresentante della guardia costiera italiana si trovavano nel quartier generale di Frontex a Varsavia nella sala di monitoraggio europea quando l’imbarcazione è stata intercettata, ha confermato una fonte ufficiale di Frontex a Euractiv.
Secondo il rapporto, i due rappresentanti italiani fungono da collegamento rispettivamente con il Centro di Coordinamento Internazionale (ICC) di Roma e con il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo Italiano (MRCC), “con i quali sono in costante scambio, spesso al telefono”.
Tuttavia, “nessuno dei [rappresentanti italiani presenti nella stanza] ha comunicato al Team Leader della Monitoring Room europea che il caso era di particolare interesse”, spiega il rapporto.
Euractiv non ha potuto contattare il rappresentante italiano che era presente in quel momento nella Monitoring Room europea perché è rimasto anonimo per motivi di sicurezza.
Cronologia degli eventi
Nella notte del 25 febbraio, l’aereo di Frontex ha intercettato l’imbarcazione. Secondo i segnali termici, l’imbarcazione “potrebbe trasportare un gran numero di persone”, ha detto all’epoca a Euractiv un funzionario di Frontex. L’aereo è dovuto rientrare alla base dopo pochi minuti a causa del peggioramento delle condizioni meteorologiche.
Al momento dell’avvistamento, l’imbarcazione navigava normalmente a circa sei nodi orari con uno stato del mare di 4 su 7 (onde tra 1,25 e 2,5 metri). Il rapporto di avvistamento è stato inviato da Frontex alle autorità italiane 30 minuti dopo l’intercettazione.
Tuttavia, il caso è stato valutato come una situazione non di emergenza nella sala di monitoraggio europea nel quartier generale di Frontex a Varsavia, principalmente a causa della “rotta costante”.
Dopo l’intercettazione, le autorità italiane, incaricate di decidere se avviare un’operazione di ricerca e soccorso (SAR), hanno effettuato un pattugliamento di polizia, inviando due navi della Guardia di Finanza nell’area.
Tuttavia, questi sono dovuti rientrare in porto a causa del mare mosso, come ha dichiarato l’autorità in un comunicato stampa dopo il naufragio.
Durante la notte, il quartier generale di Frontex è riuscito a intercettare una chiamata satellitare dall’imbarcazione dei migranti diretta in Turchia. Successivamente, l’agenzia di frontiera dell’UE ha passato il numero alle autorità italiane, afferma il rapporto.
Nelle prime ore del 26 febbraio, l’imbarcazione è affondata perché ha colpito un punto invisibile e poco profondo dell’acqua, dopodiché sono iniziate le operazioni SAR.
Domande rimanenti
L’Ufficio per i diritti fondamentali di Frontex ha chiesto alle autorità italiane i dettagli delle misure adottate dopo l’avvistamento, senza ricevere risposta.
“L’Ufficio per i diritti fondamentali di Fronte x non ha potuto analizzare e commentare la misura adottata dalle autorità italiane dopo aver ricevuto le informazioni sull’avvistamento”, spiega il rapporto.
L’ufficio ha raccomandato a Frontex di “rivedere il modello di rapporto di avvistamento con sezioni specifiche per garantire la sua compilazione standardizzata da parte di diversi team leader e la completezza delle informazioni per un’efficace SAR”.
Nei giorni successivi al naufragio, la notizia ha occupato le prime pagine di diversi media italiani e internazionali, con i corpi dei morti che si sono riversati sulla costa di Cutro.
Nel frattempo la Procura di Cutro ha avviato un’indagine, tuttora in corso.