di Enzo Boldi
MASS MEDIA
L’emittente è da sempre un’abile alleata di Donald Trump, anche nella mistificazione della realtà
Difficile definire “informazione” quella che viene offerta al pubblico da parte di un’emittente che racconta una versione di parte di ogni cosa che accade nel mondo e negli Stati Uniti. Difficile prendere sul serio programmi di “approfondimento politico” in cui Donald Trump viene paragonato ai grandi statisti e tutti i suoi oppositori etichettati come inadeguati (per usare un eufemismo).
Però, il peso mediatico di un’emittente come Fox News (soprattutto a livello elettorale) continua a essere molto elevato, e l’utilizzo ad personam di un canale tv per rilanciare (false) teorie del complotto su Taylor Swift è uno dei mali dei media del passato, del presente e del futuro.
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Nel monografico di oggi, Giornalettismo sta analizzando tutte le sfaccettature “mediatiche” delle fake news che stanno circolando – da settimane – negli Stati Uniti attorno a Taylor Swift e a una presunta “psy-op” (operazione psicologica segreta gestita dalla Nato e dal governo USA per sostenere la candidatura di Joe Biden alle Presidenziali).
E anche la televisione sta avendo un ruolo primario nella diffusione di queste teorie del complotto che, visto quel che accadde il 6 gennaio del 2021 a Capitol Hill, rischiano di fagocitare la folla a compiere gesti criminali.
Fox News su Taylor Swift, come alimenta le bufale
Ed eccoci alla televisione. In particolare, al come vengono enfatizzate le bufale via cavo. Lo faremo studiando il caso di una puntata tel prime-time in onda su Fox News su Taylor Swift. Era lo scorso 9 gennaio, quando il conduttore e commentatore politico (sostenitore dei Conservatori e di Donald Trump), Jesse Watters, ha mandato in onda un filmato che risaliva al 2019, di una conferenza della NATO.
Prima e dopo aver mandato in onda un breve video, ha commentato: «L’unità operativa psicologica del Pentagono fluttuava trasformando Taylor Swift in una risorsa».
Nell’approfondimento, intitolato “Swift Operation“, Watters ha più volte sostenuto la tesi (falsa) di questa operazione psicologica sotterranea che vede al centro la famosa cantante “assoldata” come veicolo promozionale per i Democratici in vista del voto.
E lo ha fatto mostrando quello spezzone di una conferenza in cui Alicia Marie Bargar – research engineer alla Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory – spiega come personaggi socialmente rilevanti (come gli influencer) possano essere in grado di «aiutare a incoraggiare o promuovere il cambiamento di comportamento». Parole che sembrano piuttosto ovvie, con il ruolo degli influencer che è sempre stato quello di – per l’appunto – influenzare.
Le sciocchezze
La stessa Bargar ha citato l’esempio della popolarità di Taylor Swift, affermando che lei potrebbe rappresentare un grande aiuto per «condividere informazioni o un messaggio particolare».
Ecco, queste due frasi – estrapolate dal contesto e dalla dinamica di quella conferenza del 2019 – sono state trasmesse su Fox News (in prima serata), alimentando e supportando le teorie del complotto dei sostenitori di Donald Trump.
Peccato che fosse tutto completamente sbagliato: Bargar non lavora per la Nato, Bargar non lavora per il governo degli Stati Uniti, Bargar non ha mai affermato che la cantante di West Reading fosse coinvolta in una campagna di psy-op. Eppure tutto ciò è stato mandato in onda.