Pandemia e inquinamento, “Siamo a un bivio: oceani con più plastica che pesci o un modello sostenibile di vita e lavoro per un futuro più sano, equo e vivibile per tutti” (valigiablu.it)

di  Angelo Romano

Da anni la scrittrice Lara Maiklem setaccia le 
rive del Tamigi per cercare reperti storici che 
il fiume conserva e restituisce lungo le 
sue sponde.

È lì che ha trovato pipe di terracotta vittoriane, vasellame d’epoca romana, antichi pettini. Da quando è iniziato il lockdown nel Regno Unito, Maiklem ha detto a The Economist [qui la traduzione integrale su Internazionale] di aver raccolto grandi quantità di guanti in lattice.

In Francia, al largo del Golfe-Juan, vicino Antibes, il fondatore dell’ONG Opération mer propre (Operazione mare pulito), Laurent Lombard, ha pubblicato su Facebook un post in cui mostra sul fondo del mare diverse mascherine e guanti usa e getta, insieme ad altri rifiuti di plastica: «Sono passati solo pochi giorni e abbiamo queste maschere, in poco tempo ne avremo miliardi. Stiamo attenti perché siamo agli inizi di un nuovo tipo di inquinamento».

A metà maggio, a soli tre giorni dall’allentamento delle misure di lockdown in Francia, gli addetti alle pulizie di Parigi si erano lamentati sui social per la quantità di mascherine lasciate sui marciapiedi della capitale … leggi tutto

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