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La frecciatina del leader di Azione:
“I putiniani d’Italia sono complici di un assassino”. La replica al veleno del professore: “Demagogo, mezzucci per infangare”
La morte in carcere di Alexei Navalny ha scatenato lo scontro in tempo zero: da un lato gran parte dell’Occidente ha puntato il dito contro Vladimir Putin accusando il sistema Russia di essere il principale responsabile di quanto avvenuto al 47enne deceduto nel penitenziario; dall’altro Maria Zakharova (portavoce del ministero degli Esteri russo) ha respinto le dichiarazioni all’indirizzo di Mosca invitando ad attendere l’esito delle indagini.
Un duro botta e risposta sul punto è andato in scena anche in Italia, con Carlo Calenda e Alessandro Orsini che si sono resi protagonisti di una diatriba sui social.
Tutto è partito da un post del leader di Azione su X, che innanzitutto ha sferzato la Russia di Putin definita come un vero e proprio “regime assassino e imperialista” per poi aggiungere che la morte di Navalny rappresenta “un’ennesima prova” di quanto affermato. “I putiniani d’Italia sono complici di un assassino. Punto“, è stata la bordata sganciata. Da qui è scaturita l’immediata replica da parte di Orsini, che sul suo profilo social si è scagliato contro le parole dell’ex ministro dello Sviluppo economico e non le ha mandate a dire.
Il professore di sociologia del terrorismo ha imputato a Calenda la responsabilità di aver dato inizio “alla nuova caccia alle streghe” cavalcando l’onda della tragedia della morte di Navalny “in cambio di qualche like“. Ad aver infastidito Orsini è in particolar modo il ricorso al termine “putiniani d’Italia“, citato nel titolo del noto articolo del Corriere della Sera risalente al 5 giugno 2022 in cui si parlava della rete di Putin nel nostro Paese tra influencer e opinionisti che avrebbero fatto propaganda per Mosca.
In conclusione Orsini si è detto incuriosito dall’atteggiamento che il leader di Azione deciderà di adottare nelle prossime ore: alla fine arriverà alla decisione di fare nomi e cognomi dei “putiniani d’Italia” a cui ha fatto riferimento nel suo posto oppure “fornirà nuovo sostegno empirico alla tesi che è un coniglio“?
Un dubbio retorico a cui è seguita la risposta di Calenda che, rilanciando l’intervento del professore, senza dilungarsi troppo ha scritto un commento invitandolo a rispettare le ore di doveroso rispetto alla luce della morte di Navalny: “Oggi, almeno oggi, abbia il buon gusto di tacere“.