di Roberta Aiello
Nelle ultime settimane la Bulgaria sta vivendo la più grande crisi politica dal 2013, quando manifestazioni pacifiche di protesta contro la corruzione a Sofia e nelle principali città del paese, a cui parteciparono migliaia di cittadini, riuscirono a far cadere il governo di centro sinistra di Plamen Oresharski.
Oggi, al centro delle critiche e dei cortei che vanno avanti da giorni, è il governo di destra di Boyko Borisov – al terzo mandato come primo ministro -, accusato dai dimostranti di corruzione, interferenze nelle attività giudiziarie e servilismo nei confronti di influenti uomini d’affari.
Il malcontento si è scatenato il 7 luglio scorso quando si è diffusa la notizia che un tratto di costa del Mar Nero di proprietà dello Stato era utilizzato per uso privato da Ahmed Dogan, potente imprenditore e intermediario politico, nonché fondatore ed ex leader del partito Movement for Rights and Freedoms (MRF) di minoranza turca e di orientamento social-liberale e centrista.
A rivelare la scoperta, con un video pubblicato su Facebook, un membro del partito di opposizione Yes, Bulgaria!, Hristo Ivanov, che ha cercato di sbarcare sul tratto di costa che ospita la villa di Dogan e che è stato bloccato da agenti in borghese delle forze di sicurezza dello Stato (NSO) che lo hanno costretto a tornare in acqua dicendogli che la spiaggia era ufficiosamente destinata a uso privato … leggi tutto