Migranti, ‘Cara Italia’ scrive a Lamorgese: “Bene regolarizzare, ma quante lacune” (dire.it)

di

Cara Italia chiede "un ampliamento" dei 
settori e incoraggia "politiche utili a 
ridurre le inuguaglianze economiche generali"

Il Decreto rilancio, che punta alla regolarizzazione di braccianti, colf e badanti di origine straniera, presenta almeno cinque punti critici: lo riferisce l’associazione Cara Italia, che in un rapporto di otto pagine indirizzato alla ministra dell’Interno Lamorgese, realizzato grazie al supporto di un gruppo di avvocati specializzati, ha individuato “lacune e dubbi interpretativi” nella legge di conversione del provvedimento, approvata il 17 luglio.

In primo luogo, gli esperti chiedono di ridurre il contributo forfettario che il datore di lavoro deve versare per ogni lavoratore per coprire i costi della procedura di regolarizzazione.

La legge lo fissa a 500 euro, mentre nella proposta presentata da Cara Italia si propongono 300 euro per il primo comparto (agricoltura, allevamento e zootecnica, pesca ed acquacoltura ed attivita’ connesse), 100 euro per il secondo (assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, anche se non conviventi, affetti da patologie o handicap che ne limitino l’autosufficienza) e 200 euro per il terzo (lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare).

Questi tre ambiti sono gli unici previsti dalla legge per poter accedere alla procedura di regolarizzazione. Una scelta che, secondo gli avvocati, costituisce “una discriminazione indiretta nei confronti degli stranieri, i quali godono della parita’ di trattamento nell’accesso al lavoro” … leggi tutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *