L’ex procuratore e deputato del Movimento 5 stelle dovrebbe chiarire la sua posizione sul caso legato ai dossier?
Ma no…
Dell’intricato dossier sui dossieraggi presunti, o accessi indebiti alla banca dati della Dna, un giorno si saprà forse con chiarezza definitiva.
Ma è stato lo stesso procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo a dichiarare di aver trovato una situazione “disastrosa”, e il procuratore di Perugia Raffaele Cantone ha definito i numeri “mostruosi”. Poi l’indagato più illustre, il magistrato della Dna Antonio Laudati, ha dichiarato di avere agito sotto il pieno controllo dell’allora procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, ora deputato del M5s e vicepresidente della commissione Antimafia.
Si può evitare di chiedere a vanvera le sue dimissioni; ma la richiesta avanzata ad esempio da Iv circa l’inopportunità della partecipazione di De Raho alle sedute della commissione dedicate all’inchiesta sul dossieraggio è puramente logica.
Come sarebbe logico e opportuno che l’ex procuratore chiarisse per quanto lo riguarda la sua posizione.