“E’ un femminicidio politico”: rivolta delle europarlamentari dem contro la Schlein per le liste delle Europee

di Federica Argento

E’ appena ventilata l’ipotesi che la segretaria 
del Pd  Elly Schlein si candidi alle Europee ma 
non capolista, bensì terza nella lista. 

Con un’unica eccezione: guidare il Pd nelle Isole, cioè Sicilia e Sardegna, la circoscrizione più trascurata. Per ora è una ipotesi – lo leggiamo su  Repubblica – . Ma è bastata per scoperchiare quel vaso di Pandora delle parlamentari del Pd già in ebollizione da inizio anno. “Al momento  il cantiere delle candidature è aperto. Però nel partito le quotazioni di una corsa della segretaria alle elezioni di giugno vengono date come molto alte”.

La “primavera dello scontento” corre sulle chat soprattutto delle europarlamentari del Pd, di cui dà conto il quotidiano di Molinari. Parlano di “femminicidio politico”, addirittura.

Tinagli, Moretti, Gualmini, Picierno contro Schlein: così non ce la faremo

Cosa scuote le donne del Pd, partito già di per sé devastato dalle baruffe per Piemonte e Basilicata? La Schlein penserebbe di “fare da traino mettendosi in gioco, senza però togliere visibilità ai capolista”, si ragiona sul quotidiano.

Niente da fare, è scoppiata la rivolta. Sono le europarlamentari uscenti in particolare, a vedere malissimo la discesa in campo di Schlein. Per le eurodeputate in pole per una ricandidatura — Pina Picierno, Irene Tinagli,  Elisabetta Gualmini, Alessandra Moretti — il rischio di non farcela è alto. La lamentazione avanza: «È un femminicidio politico delle uscenti: ma più in generale delle candidate donne del Pd»: è lo sfogo che circola in chat. Ricordiamo che alle  Europee si possono dare tre preferenze con l’alternanza di genere.

Quindi se si danno due preferenze, una deve essere per un uomo e una per una donna. Se tre, una o uno almeno deve essere donna o uomo. Pertanto il meccanismo è che se la capolista sarà donna, come pare, poi c’è un candidato uomo, poi Schlein. Di qui il “femminicidio” paventato….il grosso delle preferenze andrà alla capolista e alla segretaria.

Prende quota l’ipotesi di una candidatura Schlein. “E’ un femminicidio politico”

Anche il nome delle capoliste “esterne” scuote il mondo Pd. Si tratta di Cecilia Strada nel Nord-ovest e Lucia Annunziata al Sud. Si danno per possibili, Annalisa Corrado, la responsabile Ambiente dem, nel Nord-est. Cecilia Strada nel Nord-ovest e Lucia Annunziata al Sud, quindi due candidature civiche. Camilla Laureti, europarlamentare uscente e responsabile agricoltura, al Centro. Si è fatto il nome della scrittrice Chiara Valerio, anche se lei ha in passato smentito.

Il ginepraio delle candidature alle Europee agita anche i bonacciniani

Altra variabile: un accordo con Emma Bonino, la leader di +Europa, che non ha ancora chiuso sulla lista di scopo “Per gli Stati Uniti d’Europa” con i renziani. Se alla fine cedesse alla tentazione-Schlein? Allora dovrebbe avere uno spazio politico adeguato. Il tutto determina malumori nel litigioso mondo Pd.

Scontenti i bonacciniani, che non vedono di buon occhio che Stefano Bonaccini non sia capolista nel Nord est.Numero due sarà anche Antonio Decaro, il sindaco di Bari?  sarà secondo in lista al Sud? Nella circoscrizione Centro dovrebbero esserci Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire, i sindaci Dario Nardella, Matteo Ricci nemiri due nelle liste..

Mentre Piero Bartolo, anche lui uscente a Strasburgo e ex medico di Lampedusa, sarà nelle Isole, così come Peppino Lupo, e forse il sindacalista Alfio Mannino. Brando Benifei, capogruppo a Strasburgo, sarà probabilmente il numero due nel Nord-ovest, dove ci saranno Giorgio Gori, Lele Fiano.

Tutto un cantiere pieno di rivendicazioni. Il termine fissato per venire a capo del ginepraio  delle liste per le Europee è fissata per il 15 aprile: e alla segretaria serve una maggioranza di 2/3. «Menomale che è una leader femminista…», mugugnano le parlamentari.

(italiaoggi.it)

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