Manuali di storia pro-Putin, scattano le verifiche del ministero (ilsole24ore.com)

di Redazione Scuola

Nei testi finiscono sotto accusa cartine 
geografiche discutibili, resoconti fin troppo 
filo-russi e inesattezze storiche da matita blu. 

Nelle prossime edizioni saranno apposte modifiche sostanziali

Cartine geografiche discutibili, resoconti fin troppo filo-russi e inesattezze storiche da matita blu. Per questo il ministero dell’Istruzione e del Merito ha deciso di avviare le necessarie verifiche su alcuni libri di testo utilizzati dalle scuole medie i cui contenuti sono stati duramente criticati da attivisti ucraini, giornalisti e associazioni.

Viale Trastevere vuole appurare «se i contenuti dei manuali di storia e geografia presentino effettive criticità» riguardo ad una presunta «impostazione faziosa e distorta della realtà storica, in favore della narrazione della Russia putiniana e dell’Unione Sovietica comunista».

Il caso

Il caso è scoppiato in seguito alla segnalazione da parte della giornalista ucraina, ma che da anni vive in Italia, Irina Cascei e del direttore dell’Osservatorio Ucraina dell’Istituto Gino Germani, Massimiliano Di Pasquale. Entrambi hanno raccolto le segnalazioni, arrivate soprattutto da Roma e Milano, degli errori che compaiono sui testi di scuola.

Si passa dalla “regione russa” che comprende anche l’Ucraina all’annessione della Crimea “su richiesta”. Una versione filo-russa che ha fatto storcere il naso non solo agli attivisti e agli analisti, ma anche agli stessi genitori di studenti e studentesse.

In alcuni manuali i russofoni d’Ucraina diventano direttamente “russi”, mentre l’Ucraina e i Paesi baltici sarebbero annessi alla Russia. Si parla anche dell’«esaltazione dell’Unione sovietica, caduta la quale gli Stati attorno alla Russia sono solo in preda a un nazionalismo sfrenato» o della «guerra civile in Donbass», come riferisce lo stesso Di Pasquale a Repubblica.

La replica

Sono tanti gli esempi di realtà distorta – come spiegano gli stessi attivisti -, di fronte ai quali però le case editrici sembrano prendere le distanze. «Da parte nostra – spiega Elena Bacchilega, direttrice editoriale di Zanichelli – non c’è alcuna volontà di sostenere o giustificare alcun regime».

Ma anzi, nelle prossime edizioni dei testi criticati saranno apposte modifiche sostanziali, revisioni fondamentali soprattutto tenendo in considerazione l’invasione russa del 2022.

Nell’aggiornamento si parlerà dunque della «svolta filo europea ucraina», degli «interventi militari a più riprese» della Russia, della «annessione della Crimea non riconosciuta dalla comunità internazionale», ma anche dell’«l’offensiva militare del 2022 con l’obiettivo di rovesciare il governo ucraino democraticamente eletto» e della «resistenza» ucraina.

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