di Maicol Mercuriali
Davanti ai missili che cadono in Ucraina sono ben poca cosa.
Ma i ripetuti atti di vandalismo che si stanno verificando a Riga, capitale della Lettonia, sono il simbolo di un’altra guerra parallela che prova a influenzare l’opinione pubblica in zone sensibili all’influenza russa come lo sono le Repubbliche Baltiche.
Tanto che il Comitato per la sicurezza, l’ordine e la prevenzione della corruzione del consiglio comunale della capitale lettone ha esaminato la questione del peggioramento della situazione in relazione all’aumento del numero di episodi di vandalismo a sostegno dell’aggressione russa all’Ucraina.
Il presidente del comitato, Maris Micherevskis, ha informato che nelle ultime settimane è arrivato un numero insolitamente elevato di segnalazioni di atti di vandalismo, sia sulla distruzione di manifesti pro-Ucraina che di iscrizioni a sostegno dell’aggressione russa sui muri di case.
Un’attività che si è via via fatta più frequente con l’avvicinarsi del voto per le presidenziali nella Federazione russa, che hanno ovviamente visto vincitore Vladimir Putin, rieletto per la quinta volta consecutiva con l’87,29% dei voti.
Ineta Zalane, responsabile del Dipartimento dei progetti culturali e degli eventi pubblici del comune di Riga, ha detto che nel giro di un mese dall’installazione dei manifesti di sostegno all’Ucraina, questi sono già stati danneggiati 24 volte. Anche le strutture più grandi e costose sono state ripetutamente danneggiate, ma il municipio ha ribadito che verranno prontamente rimesse in sesto.
I rappresentanti della Polizia di Stato e della Polizia municipale di Riga hanno ammesso che in questo primo scorcio del 2024 sono state avviate 49 cause legali contro persone che hanno espresso sostegno all’aggressione militare della Russia, mentre durante l’anno scorso ne sono state avviate 173. Sulla base della media mensile, quest’anno il numero dei procedimenti è aumentato del 38% rispetto allo scorso anno.
Il capo della Commissione per la protezione civile di Riga, Gints Reinsons, ha posto l’accento sul fatto che l’aumento del numero di questi atti vandalici sarebbe legato a una precisa strategia della Russia, menzionata anche nella cosiddetta dottrina Gerasimov.
Micherevskis ha più volte chiesto che tali violazioni non siano considerate semplici atti di teppismo, ma come glorificazione di un regime criminale, che merita una punizione più dura.
Anche per contrastare questi atti di vandalismo, la presidente del consiglio comunale di Riga, Linda Ozola, ha annunciato che in città sarà intensificata la videosorveglianza per un investimento complessivo nel prossimo triennio di 1,5 milioni di euro.