“… in realtà era il fedele vassallo dei vincitori …“
Nelle tristi ore nelle quali si piange la perdite di uno dei più grandi intellettuali degli ultimi cinquant’anni ci sono strani (?) parassiti che ancora non hanno accettata la propria, presente e futura, anonima esistenza sputano veleno.
Essere anonimi non è un delitto: tocca a quasi tutti noi. Ma esercitare il vomito pseudo intellettuale, ed ignorante, per tentare di asserire pregiudizi proto fascisti dispiace.
Non sarebbe il momento, proprio no. di creare partizioni del sentire, della riflessione e del riconoscimento verso chi ha rubata l’attenzione di trenta milioni di lettori.
Questo squallido articolo, e mi duole dirlo per un personale rispetto in generale verso le contrarietà di pensieri altrui , suona invece ancor più rancido ed anche con un tempismo non appropriato. Nel lutto!
Auguro il peggio, professionalmente, all’autore di tanta fetida, finta e falsa riflessione.
Leggi (se hai fegato): Camilleri, ottimo scrittore ma cattivo maestro