La minimizzazione dell’orrore (diario.world)

 di Gregorio Dimonopoli

Parliamo dei fatti di Piacenza.

O meglio, sono loro a parlare a noi. Parlano di una serie incredibile di reati compiuti da componenti dell’Arma dei Carabinieri e rivolti soprattutto ai danni di persone, con violenze fisiche andate avanti per anni e se non fosse stato per un loro coscienzioso collega chissà per quanto tempo sarebbero continuati

Ora, se è sempre vero che si debbano aspettare le conclusioni delle indagini e degli interrogatori degli inquirenti ed un loro eventuale pronunciamento di capi d’imputazione, è però altrettanto reale che siano già emerse ammissioni a detta anche di alcuni legali delle difese.

Detto ciò, c’è però qualcosa che colpisce in questo apparente svolgersi usuale di una vicenda giudiziaria: ed è l’avvocato del principale indiziato. Mentre gli altri suoi colleghi hanno recitato parole di circostanza ai microfoni e alle penne dei giornalisti con le solite piroette semantiche, lui no. Lascia alquanto interdetti infatti la sua dichiarazione che va molto al di là di una del rituale difensivo per il suo assistito.

Ecco le sue esatte parole: “Gli essere umani  possono commettere errori, alcune condotte possono avere rilevanza penale, altre no. C’è chi può sbagliare per ingenuità o anche vanità. Sono fiducioso perché credo nella giustizia. Chiedo alla stampa, perché non fa bene a nessuno, visto che ci sono anche di mezzo figli minorenni, di non dipingerlo alla Scarface perché non è così”.

Chiaro?

Saremmo quindi di fronte ad una serie di atti compiuti con superficialità e senza averne contezza, fino in fondo, di una loro “eventuale” gravità. Stiamo parlando di un Carabiniere o di un giovane scapestrato? Se c’è qualcosa che stride in queste parole siamo di fronte allora a due ipotesi: o l’avvocato non ha capito di cosa sia accusato l’assistito (e quindi auguri per lo stesso), oppure…

Ecco, appunto, oppure sembrerebbe trasparire una certa indulgenza – inutile ricordare qui la sfilza dei reati attribuiti al Montella – ed anche un patetico tentativo di richiamarlo anche come padre di famiglia (?).

L’indulgenza c’è, effettiva, concreta e nasce da lunga data, basta leggersi l’appartenenza politica di questo avvocato e descritto nei dettagli da questo articolo: Cappa fascista: l’avvocato scelto dall’appuntato Montella è un leader locale di Forza Nuova (globalist.it) oppure Dall’estrema destra alla difesa dell’appuntato Montella. Ecco chi è l’avvocato Emanuele Solari (repubblica.it).

E per finire in bellezza ecco un post di Facebook del 2016. Guardate chi tifa per lo slogan che accompagna una foto tutt’altro che ambigua.

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