É stupefacente la quasi totale dimenticanza nel dibattito che ha visto il confronto sui progetti di riavvio dell’economia del capitolo Agricoltura.
Questo vuoto sta a confermare un pregiudizio antico e un errore concettuale che indicano fino a che punto si ignori come le funzioni collegate con l’agricoltura possano avere una straordinaria valenza strategica nel ri-progettare l’Italia.
Il pregiudizio è l’idea che solo l’industria e la manifattura siano fattori di sviluppo economico e sociale. Si insiste su una visione consumistica e capovolta del benessere sociale, si ignora la stessa lezione che ci viene dalla tragedia del Coronavirus che ha reso ben evidente quanto sia “ primaria” l’agricoltura e la produzione di cibo.
Giustamente si ringraziano medici e infermieri per quanto hanno fatto nella tragedia del Coronavirus,ma il primo grazie andrebbe dato a quei contadini e a quei produttori, senza il lavoro e la dedizione dei quali, il dramma della pandemia avrebbe avuto conseguenze ben più disastrose.
L’errore concettuale grave è quello di considerare la natura una merce qualsiasi da sfruttare e manipolare secondo la volubilità del mercato, dimenticando che la “terra” è una risorsa straordinaria da conservare e valorizzare.
Un bene che può aiutare ad affrontare il problema del mutamento climatico. Senza calcolare che proprio il moderno lavoro dei campi, può essere una straordinaria opportunità di nuova occupazione … leggi tutto