di CATERINA GIUSBERTI
Un giro turistico alla scoperta di una Bologna diversa. Fragile. Umana. A tratti ironica, a tratti disperata. La città dei tappetari, dei solfanai, dei masticatori della notte (i biassanòt) e degli indiani metropolitani, ma anche quella dove si può perdere tutto dall’oggi al domani, «e non ci pensi che può capitare anche a te» .
Una storia che comincia nel 1500, dalla Quadreria di via Marsala, e finisce nella sala d’attesa della stazione, «dove ho dormito per tre anni e mi piange il cuore ogni volta che ci torno» , ricorda Giuseppe. Dietro di lui cammina un piccolo gruppo di turisti con l’auricolare: bambini, anziani, famiglie, bolognesi e non … leggi tutto