Dopo l'attacco dell'Iran a Israele, la lobby del "cessate il fuoco a Gaza" si è trasformata in "non cessate il fuoco su Israele":
così la solidarietà alla Palestina è mutata in una solidarietà diretta a Teheran e ai mullah.
Subito dopo il lancio di cinquecento missili dall’Iran contro Israele, un messaggio si è diffuso rapidamente sui social e sui feed delle sezioni di “Studenti per la Giustizia in Palestina” dei campus americani, da dove dopo il 7 ottobre era già partito il coro pro Hamas: gli ayatollah avevano vendicato il “genocidio” di Israele a Gaza.
La Palestine Solidarity Alliance dell’Hunter College di New York ha offerto “solidarietà” all’Iran. Intanto, a Chicago, trecento pacifisti si erano incontrati per discutere come interrompere la convention democratica di agosto: un attivista è salito sul palco per annunciare che l’Iran aveva colpito Israele e la folla ha esultato.
La lobby del “cessate il fuoco a Gaza” si era trasformata in “non cessate il fuoco su Israele”. Non appena l’Iran aveva iniziato il suo bombardamento su Israele, i pacifisti saltavano già di gioia. Dalla solidarietà alla Palestina alla solidarietà ai mullah.