Edgar Morin: «Le solidarietà sociali non nascono per legge» (vita.it)

Libertà, uguaglianza e fraternità non si 
integrano autonomamente. 

La libertà, se non si coniuga con la responsabilità, può distruggere l’uguaglianza: è il caso del liberismo economico. L’uguaglianza, se diventa ideologia, può compromettere la libertà. Il problema, osserva Edgar Morin, è saperle combinare. Resta aperto il tema della fraternità che non si può né imporre per decreto, né sanzionare per legge ma deve nascere dal basso. Soprattutto ora, per dar forza a un nuovo mutualismo

Si possono punire per legge discriminazioni e ingiurie, imporre uguaglianze formali di ogni ordine e grado e favorire ogni sorta di libertà. Ma non è possibile fondare la fraternità né imporla per decreti e ingiunzioni esterne.

Anzi: il prezzo da pagare per ogni libertà garantita dall’alto e per ogni uguaglianza sancita a colpi di emendamenti e cavilli è, spesso, proprio la fraternità – lemma dimenticato, nodo irrisolto del moderno che riaffiora in ogni frangente critico. Sulla fraternità si regge, o cade, tutto ciò che variamente chiamiamo società civile, sociale, corpi intermedi, comunità.

I termini della triade laico-moderna «liberté, egalité, fraternité», al contrario di quanto avviene nella trinitas cristiana, non si intergenerano. Libertà, uguaglianza, fraternità sono sicuramente complementari ma, osserva Edgar Morin, «non si integrano automaticamente tra loro». Di conseguenza, il loro equilibrio è fragile e richiede una continua attività di tessitura e interconnessione leggi tutto

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