Figura pressoché ubiqua, inafferrabile, mi fu rivelata, per così dire, da Rainer Maria Rilke,
che nel 1910 ne scrive così a Magda von Hattingberg, una delle tante ammiratrici che gli ‘servivano’ per attingere alla propria interiorità, per specificare il proprio ragionamento. “Fu un’epoca difficile, aprii stanco il libro e lessi, fra gli aforismi di Rudolf Kassner questo: La via del fervore alla grandezza passa attraverso il sacrificio. Mi trapassò l’anima.
Come un pugnale che venga affilato contro di te, e che poi l’assassino porti per un anno sotto il mantello, sempre stretto nella mano in agguato: come poi questo pugnale si levi infine e si tenda e entri nel petto vero: così colpì dentro di me”. Rilke aveva il libro di Kassner con sé in Egitto: alla calura faraonica, ancestrale, forse, è imputabile l’estasi dei toni.
Più che l’aforisma mi colpì la figura, ignota. Rudolf Kassner. Doveva essere un uomo straordinario – fantomatico … leggi tutto