In Israele gli ultras razzisti sono il braccio armato di “King Bibi” Netanyahu (globalist.it)

di Umberto De Giovannangeli

Gli squadristi della destra sono gli ultras 
del Beitar Jerusalem, noti come La Familia. 

Il gruppo i cui membri sono stati accusati di aver aggredito i manifestanti che contestavano il premier

Fa la vittima. Evoca uno scenario “alla Rabin” ma intanto tace di fronte ai video, oltre che alle testimonianze, che danno conto dell’entrata in azione di squadracce di estremisti di destra che con coltelli, spray urticanti, bottiglie rotte aggrediscono i manifestanti anti-Netanyahu. Israele sta rischiando una guerra civile e il maggiore responsabile è colui che per l’incarico che ricopre dovrebbe unire il Paese: il Primo ministro Benjamin “Bibi” Netanyahu.

Ma il premier più longevo nella storia d’Israele, tutto è meno che un “unificatore”. Per vincere, e gli è riuscito più volte, ha bisogno di un nemico, esterno o interno, contro cui aizzare i propri sostenitori e quella parte d’Israele che ha scelto la contrapposizione come stile di vita oltre che come ragione di voto. In qualità di Primo ministro, Netanyahu ha chiesto alla polizia mercoledì di indagare sugli attacchi ai manifestanti durante una manifestazione contro la brutalità della polizia, accusando i suoi avversari politici di aver minato le “fondamenta della società israeliana”.

“L’indagine sugli eventi di Tel Aviv è in corso”, ha scritto Netanyahu su Facebook.  “Mi aspetto che la polizia arrivi alla verità e faccia giustizia per i responsabili”, ha aggiunto. Più tardi, mercoledì, la polizia ha detto di aver arrestato tre persone sospettate di aver attaccato i manifestanti anti-Netanyahu a Tel Aviv martedì sera. “Permetteremo le proteste in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, ma non permetteremo la violenza o il vandalismo”, ha affermato un portavoce della polizia … leggi tutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *