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Un assassino é il nuovo eroe della destra
In questi giorni tutti i media di destra o controllati dal governo (spesso coincidono) non risparmiano elogi e celebrazioni per Chico Forti e la Meloni.
Dicono che la (pardon il) presidente del Consiglio ha ottenuto una grande vittoria politica e diplomatica nel trasferire in Italia Chico Forti. Ma chi è Chico Forti e perché era in galera? Chico Forti é un assassino, narcisista patologico, manipolatore che come tutti i narcisisti manipola gli altri facendo credere di essere un “bravo ragazzo”.
Partiamo dalle prove che lo hanno fatto condannare all’ergastolo da una giuria di 12 cittadini alla unanimità. Chico Forti era sul luogo del delitto al momento del delitto intercettato dalle celle telefoniche che hanno agganciato il suo cellulare. Forti aveva il movente, stava truffando il vecchio Anthony Pike proprietario di un albergo da 5 milioni di dollari e che aveva demenza. Era facile da raggirare, Forti gli faceva firmare decine di documenti senza che Anthony capisse cosa firmava, ottenendo l’albergo per soli 25000 dollari.
Il figlio Dale Pike scopre la truffa e va a Miami per annullare la vendita, avendo la procura per trattare per conto di suo padre, a meno che Forti non avesse dimostrato di avere i 5 milioni richiesti. Dale non conosceva nessuno a Miami a parte Chico Forti. Poco dopo il suo arrivo viene ucciso come dimostrato dall’autopsia con il pasto dell’aereo non digerito. Chi era andato a prendere Dale all’aeroporto? Chico Forti.
Da notare che Forti ha mentito e negato di avere incontrato Dale anche prima che si sapesse che il ragazzo era stato ucciso. Chico Forti dice alla moglie che Dale non è arrivato all’aeroporto e non l’ha visto. Anche al padre Anthony dice la stessa bugia, gli dice (sapendo di poterlo raggirare facilmente) che Dale non si era imbarcato e che era ancora in Spagna. Quindi Forti non ha mentito “per paura della polizia” come dice lui. Chico Forti aveva una calibro 22, la stessa pistola con cui è stato ucciso Dale.
Forti pulì la sua auto in modo maniacale e non si trovano tracce neanche sue. Forti era coinvolto in varie frodi immobiliari e faceva fatica a mantenere lo stile di vita dei ricchi, viveva sopra le sue possibilità. Come tutti i narcisisti ha tentato di accusare altri, prima sostenendo che Dale fosse gay e l’omicidio doveva essere in ambito omosessuale. Fallito questo depistaggio ha accusato il suo amico pregiudicato Thomas Knott. Fallito anche questo ha accusato l’universo mondo di complottare contro di lui.
La polizia di Miami Dade, il procuratore Reid Rubin, la giudice Victoria Platzer, i 12 giurati, perfino i suoi avvocati avrebbero a suo dire fabbricato prove false per incastrarlo. Il motivo sarebbe un suo documentario su Cunanan il killer di Gianni Versace, un misero servizio di un quarto d’ora realizzato in modo amatoriale e dilettantistico che in America non è mai stato trasmesso e non è neanche in lingua inglese. Difficile credere che tutte queste persone abbiano organizzato questo maxi complotto con questo movente.
Ma le prove contro Chico Forti non finiscono qui, ce ne sono molte altre ma non le conosciamo perché Forti vieta di pubblicare il verbale del processo. Per la legge americana il verbale è di sua proprietà. Gli elementi fin qui esposti sono stati pubblicati dai giornali locali di Miami che hanno avuto accesso al processo, dai testimoni, dai criminologi che hanno studiato il caso, dal procuratore di Stato.
Eppure un innocente di solito pubblica tutti i documenti che ha a disposizione per fare vedere a tutti le irregolarità e le ingiustizie. Qualunque giuria del mondo avrebbe condannato Chico Forti. Ebbene questo truffatore, assassino e manipolatore é il nuovo paladino della destra meloniana. In Italia sarà libero invece che in carcere per i suoi crimini.
Qualcuno già lo vuole candidato per Fratelli d’Italia alle prime elezioni disponibili.
Il messaggio agli italiani è chiaro: non importa se rubate, imbrogliate o ammazzate, questa Nazione vi premierà comunque.