di Massimiliano Lenzi
Gliene hanno dette di tutti i colori e invece alla fine aveva ragione lui:
Macron, l’unico leader nella vecchia Europa ad aver parlato senza ipocrisie elettorali della situazione in Ucraina
Gliene hanno dette di tutti i colori. Guerrafondaio. Appicciafuoco. Narciso. Nostalgico della grandeur. E invece aveva ragione lui, unico leader nella vecchia Europa ad aver parlato senza ipocrisie elettorali della situazione in Ucraina.
Lui è il presidente francese Emmanuel Macron e le parole che lo avevano fatto mettere (dagli altri leader, da ministri vari, da giornalisti e commentatori tv) sul banco degli imputati erano queste: non è da escludere l’invio di truppe Nato in Ucraina.
Gli imputavano una fuga in avanti quando in realtà l’unica fuga era quella dalla realtà dei suoi loquaci critici. Perché la situazione al fronte per gli ucraini è malmessa e se la posizione occidentale resta la stessa – non far vincere Putin – lo status quo non può bastare.
In queste ore il quotidiano statunitense “The New York Times” ha scritto che la Nato è sempre più vicina all’invio di truppe in Ucraina per l’addestramento dei militari. Lo scopo è di accelerarne lo schieramento sul campo. E tanti saluti alla retorica (e ai retori) del giammai.