di Gianni Pardo
La propaganda russa è realmente degna di ammirazione.
Ogni giorno, alla minima mossa occidentale, Mosca minaccia le più devastanti reazioni. Inclusa la Terza Guerra Mondiale.
Insiste sul punto che è stata aggredita dall’Ucraina e non il contrario. Addirittura, è tanto audace da creare (almeno formalmente) il casus belli perché scoppi il finimondo.
Alcuni giorni fa il Cremlino ha dichiarato che avrebbe unilateralmente modificato (a proprio favore) le acque territoriali del Mar Baltico, riducendo, per esempio, quelle della Finlandia. Una simile mossa potrebbe provocare la Terza Guerra Mondiale dal momento che, ai sensi dell’art.5 del Trattato Nato, al tentativo di applicare concretamente questo provvedimento una trentina di Stati della Nato dovrebbero entrare in guerra contro la Russia.
Ma dopo un paio di giorni quella decisione sbiadisce, diventa una proposta, per poi passare al dimenticatoio. Lo stesso con la provocazione di alcune boe del Mar Baltico e soprattutto con le esercitazioni con armi nucleari al confine con l’Ucraina. Ogni giorno la Russia gioca con la Nato come il gatto col topo, dimenticando che in questo caso il topo è lei. Solo che di questo l’Europa Occidentale non si accorge.
In realtà, ciò che più preoccupa è un’altra cosa. Facciamo l’ipotesi che le provocazioni della Russia siano coscientemente calibrate per farla apparire più forte di quanto non sia e nulla più. Rimane il fatto che questo è giocare col fuoco. La Russia non nasconde i suoi sogni di ricostituzione dell’Unione Sovietica; l’Occidente non nasconde la sua volontà di far scoppiare questi sogni e insomma da un lato c’è una fiammella costantemente accesa e dall’altro un mucchio di paglia.
Quanto più, per giocare, si avvicinano le due cose, tanto più facilmente un giorno ci dovremo chiedere come mai, per una ragione così sciocca, il mondo sia in guerra e tanti giovani stiano morendo.
(italiaoggi)