La politica che si specchia nella politica (corriere.it)

di Aldo Grasso

Padiglione Italia

La verità ormai è simile a una fake news, quasi un delirio

Il problema è Trump o siamo noi? Donald Trump è stato condannato da un tribunale di New York per avere falsificato documenti allo scopo di nascondere una relazione con una pornostar.

È ancora sotto processo per il tentativo di falsare l’esito del voto, da cui è uscito sconfitto, e per aver istigato l’assalto dei suoi sostenitori a Capitol Hill (in cui sono morte cinque persone). Eppure, poche ore dopo la sentenza di colpevolezza, il sito utilizzato dalla sua campagna per le donazioni è andato in tilt per eccesso di traffico.

I suoi sostenitori hanno inondato il web con appelli a rivolte e ritorsioni violente. Uno scenario da «Civil War», l’elezione del presidente è un salto nel buio.

La verità ormai è equiparata a una fake news, da corredo etico della democrazia si è trasformata in un pregiudizio irrazionale. Così, la politica è diventata una sorta di simulazione necessaria per la conquista del potere. Da tempo, ha abbandonato i processi razionali e il bene comune: il fine della politica resta la politica stessa. La verità si ammanta dell’aggettivo «indiscussa» per farsi delirio impalpabile di onnipotenza o di martirio, arte del millantare.

Anche noi abbiamo i nostri piccoli Trump e li voteremo nonostante le parole non abbiano più nulla a che fare con la verità, ma con la suggestione, gli slogan, le imposture.

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