di Dacia Maraini
Quello che colpisce e indigna però è chi, di fronte a un corpo in fiamme, invece di correre ad aiutare, si è messo a registrare l’orrore
Primo agosto. A Ombriano, quartiere suburbano di Crema, poco lontano da un ristorante, una donna si cosparge di benzina e si dà fuoco. Un uomo che passa in auto, frena e corre cercando di aiutarla.
Ma è tardi. La donna muore soffocata. Quando il soccorritore, scoraggiato, sudato e nero di fumo, si rivolge verso il ristorante per chiedere che chiamino una ambulanza, si accorge che gli avventori stanno fermi in piedi a filmare con i cellulare la scena.
A questo punto l’uomo scrive una lettera alla sindaca di Crema, Stefania Bonaldi e lei la rende pubblica. «Mentre passavo in auto con mia moglie, ho visto la donna bruciare, sono corso cercando di spegnere quello che potevo con un asciugamano da palestra. La signora bruciava e io ero l’unico che cercava di fare qualcosa. In compenso una ventina di persone con il telefonino, riprendeva la scena»…
La sindaca commenta sbigottita «Ma cosa siamo diventati!». Non sappiamo perché la povera donna abbia voluto morire in questo modo orribile. La sua disperazione doveva essere grande, il suo dolore di vivere, senza rimedio … leggi tutto