«Sono rimasto solo io, non c’è più nessuno della mia famiglia. Mio papà è mancato quattro mesi prima di quel 4 agosto 1974, mia mamma è morta sei anni fa. Son rimasto solo io».
Si presenta così Franco Sirotti, mostrando nelle parole tutto il peso di quella solitudine; che non è un esser soli fine a se stesso. È un esser rimasto l’unico e ultimo testimone di una grandezza unica, quella rappresentata da Silver Sirotti, che …quel 4 agosto 1974… non seppe e non volle voltarsi dall’altra parte.
Ce ne sono stati tanti prima, di 4 agosto; e tanti dopo. Ma solo …quel 4 agosto 1974… fu testimone di un atto disumano: una bomba su un treno di gente che andava in vacanza. Un atto crudele e feroce, che ebbe come contraltare un atto di Umanità estrema: quello compiuto da Silver Sirotti, fratello di Franco. Il 24enne Silver …quel 4 agosto 1974… era sull’Italicus; come controllore.
Era partito da Roma, l’Italicus, e avrebbe dovuto raggiungere Monaco di Baviera. Ma si fermò a pochi metri dalla bocca di uscita della galleria di San Benedetto Val di Sambro, a poche decine di chilometri dalla stazione di Bologna.
Si fermò l’Italicus …quel 4 agosto 1974… perché esplose una bomba; piazzata nello scompartimento 1 della carrozza 5. Silver Sirotti era sul treno, in un’altra carrozza; avrebbe potuto mettersi in salvo – anzi: lo era già – ma decise di imbracciare un estintore e sfidare le fiamme «…come un personaggio del libro Cuore – ci dice il fratello Franco – andando incontro a una morte inconcepibile, ma che rappresenta un simbolo di altruismo che oggi servirebbe come esempio per le nuove generazioni. Io oggi mi sento un portavoce di quello che era mio fratello; avevo dieci anni meno di Silver. E per me rappresentava un padre, un maestro» … leggi tutto