No vax, no green pass ed ora… no Fascicolo sanitario elettronico. La nuova ‘crociata’ si diffonde sui social (con sponde in parlamento) (quotidianosanita.it)

di G.R.

Follie

Per incrementare l’alimentazione del Fse, l’articolo 11 del decreto legge 34/2020 aveva previsto che, a decorrere dalla data di pubblicazione del decreto (19 maggio 2020), il caricamento dei dati avvenisse in maniera automatica, eliminando il ‘consenso all’alimentazione’ previsto dalla normativa precedente. L’assistito ha in ogni caso la facoltà di esercitare il diritto di opporsi. Un gruppo con oltre 32mila membri sta in questi giorni rilanciando tutte le procedure. E il leghista Borghi ha già annunciato un emendamento sul tema

Durante la pandemia Covid tutto iniziò con il no ai tamponi. Da lì si passo ai no vax. Il passaggio successivo fu quello del no green pass per tutelare la propria privacy e libertà individuale. Quella che potremmo definire ‘l’evoluzione della specie’ ci ha oggi portato al popolo dei no Fse.

Ebbene sì, sui social sta crescendo il numero di persone che chiede di non aderire al Fascicolo sanitario elettronico. A fine settimana, il 30 giugno, scadrà il termine per opporsi al caricamento dei propri dati e dei documenti clinici precedenti il 19 maggio 2020 nel Fascicolo sanitario elettronico, la cartella digitale che dovrebbe rilanciare il Servizio sanitario nazionale rendendo più efficiente e omogeneo l’accesso da parte dei medici alle informazioni durante le visite diagnostiche, gli esami specialistici o situazioni di emergenza.

Il popolo dei no vax, come dicevamo, anche in questo caso è in subbuglio per la questione riguardante la privacy ed il trattamento dei loro dati personali. Un gruppo con oltre 32mila membri sta in questi giorni rilanciando tutte le procedure idonee ad aderire alle opposizioni.

Per incrementare l’alimentazione del Fse, l’articolo 11 del decreto legge 34/2020 aveva previsto che, a decorrere dalla data di pubblicazione del decreto (19 maggio 2020), il caricamento dei dati avvenisse in maniera automatica, eliminando il ‘consenso all’alimentazione’ previsto dalla normativa precedente.

L’assistito ha in ogni caso la facoltà di esercitare il diritto di opporsi all’alimentazione del Fse, attraverso il servizio on line ‘Fse – Opposizione al pregresso’, spiega il ministero della Salute, che ha promosso una campagna per far conoscere la scadenza e spiegare la procedura.

Tra i paladini di questa battaglia ritroviamo gli stessi che già si erano spesi negli anni scorsi contro i vaccini e il green pass, da ex membri del parlamento come Bianca Laura Granato, all’attuale senatore leghista, Claudio Borghi che su X ha già annunciato la presentazione di un emendamento sul tema al decreto liste d’attesa: “Non è sbagliato consentire a chi lo desideri di non avere un fascicolo sanitario. La qual cosa ovviamente potrebbe essere pericolosa in caso di cure di urgenza ma se uno non vuole e lo fa a suo rischio… presenterò emendamento in tal senso a decreto liste d’attesa”.

(Robert Gunnarsson)

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