Ora però un nuovo piano c’è, dopo le vergognose lungaggini dei precedenti governi e dopo un brutto passo falso compiuto mesi fa dall’attuale gestione. E che questo documento sia diverso si comprende fin dalle premesse, che sono parecchio dettagliate e fissano alcuni principi fondamentali di cui in futuro si dovrà tenere conto (anche perché i piani vanno applicati più o meno come se fossero leggi). Prendiamo ad esempio uno dei primi paragrafi. Vi si legge che «tra i principi fondamentali del Piano vi è l’efficacia. Gli interventi sono fondati su un solido razionale scientifico e metodologico supportato da dati rappresentativi della popolazione alla quale verranno applicati, in modo da rispettare anche il principio di giustizia e di equità nell’accesso alle risorse. Gli interventi sono, inoltre, motivati da una condizione di necessità. Per tale motivo, ogni intervento è guidato anche dal principio di responsabilità». Non sono frasi di circostanza: l’efficacia dei provvedimenti è esattamente ciò di cui non si è tenuto conto negli anni passati.
Curioso che la frase che Borgonovo ha scelto di citare per prima fosse già presente nella bozza di gennaio, quella a cui fa riferimento parlando di “brutto passo falso”: l’avrà letta? O sa che tanto i suoi lettori quel confronto non lo faranno? Tra la bozza di gennaio e quella attuale però questa frase presenta una differenza, qui potete leggere lo stesso paragrafo come era stato presentato in origine:
Tra i principi fondamentali del Piano vi è l’efficacia. Gli interventi sono fondati su un solido razionale scientifico e metodologico supportato da dati rappresentativi della popolazione alla quale verranno applicati, con particolare attenzione alle minoranze, in modo da rispettare anche il principio di giustizia e di equità nell’accesso alle risorse. Gli interventi sono, inoltre, motivati da una condizione di necessità. Per tale motivo, ogni intervento è guidato anche dal principio di responsabilità.
Nella bozza nuova evidentemente l’attenzione verso le minoranze viene meno. Non che la cosa ci sorprenda. Ma andiamo avanti nelle citazioni riprese da Borgonovo, che ci riporta un altro virgolettato dalla nuova bozza:
“Il conflitto che potrebbe eventualmente insorgere tra la sfera privata e quella collettiva rende necessario operare in ottemperanza al principio di trasparenza. Le informazioni saranno divulgate dalle istituzioni preposte, tanto al personale medico-sanitario quanto ai non addetti ai lavori, in maniera tempestiva e puntuale, attraverso piani comunicativi pubblici e redatti in un linguaggio semplice e chiaro. Ogni persona deve essere informata sulla base di evidenze scientifiche in merito alle misure adottate, in modo da poter comprendere il significato e il valore delle azioni che ciascuno può compiere per la promozione della propria salute e di quella collettiva. Dopo aver debitamente informato la popolazione, si procede alla raccolta del consenso delle persone, in modo che queste possano compiere una scelta autonoma e consapevole“. Informazione, trasparenza, consenso: antidoti alla tirannia sanitaria.
In cosa differisce da quella di gennaio?
“Il conflitto che può sorgere tra la sfera privata e quella collettiva rende necessario operare in ottemperanza al principio di trasparenza. Le informazioni saranno divulgate dalle istituzioni preposte, tanto al personale medico-sanitario quanto ai non addetti ai lavori, in maniera tempestiva e puntuale, attraverso piani comunicativi pubblici e redatti in un linguaggio semplice. Ogni persona deve essere informata sulla base di evidenze scientifiche in merito alle misure adottate, in modo da poter comprendere il significato e il valore delle azioni che ciascuno può compiere per la promozione della propria salute e di quella collettiva. Dopo aver debitamente informato la popolazione, si procede alla raccolta del consenso delle persone, in modo che queste possano compiere una scelta autonoma e consapevole.“
Come avete visto nella versione di gennaio non si usava il condizionale, ma un presente indicativo: il conflitto può sorgere, e il linguaggio era solo semplice, non semplice e chiaro. Ha proprio ragione Borgonovo, si tratta di modifiche necessarie, che rendono davvero nulla la bozza di gennaio.
Ma arriviamo al finale dell’analisi di Borgonovo:
Poi la chiosa decisiva: “È inoltre opportuno aggiornare o modificare le decisioni o le procedure qualora emergano nuove informazioni rilevanti e fondate su evidenze scientifiche.” Tradotto: se si scopre che le mascherine non servono, che i lockdown sono inutili o che un farmaco causa problemi, si cambia rotta. Perché errare è umano perseverare è totalitario.
Curioso che anche questa frase sia identica a quella della bozza (il brutto passo falso, cit.) di gennaio:
È inoltre opportuno aggiornare o modificare le decisioni o le procedure qualora emergano nuove informazioni rilevanti e fondate su evidenze scientifiche. L’adozione di tali criteri è indispensabile per dare evidenza dell’azione istituzionale contribuendo anche a consolidare il sentimento di fiducia dei cittadini nelle istituzioni sia nei momenti di preparazione che in quelli di risposta.
Quindi, per concludere: quanto ci ha riportato in esclusiva Borgonovo non differisce dalla bozza di gennaio, bozza che evidenziava più volte l’importanza dei vaccini e delle misure di contenimento e controllo della pandemia (lockdown, zone rosse ecc). Se nella nuova bozza questi elementi sono stati modificati o rimossi non è sicuramente l’articolo di Borgonovo, con quelle citazioni che come avete visto differiscono in misura davvero minima dall’originale, a dimostrarlo.
Sperando di avervi aiutato a fare chiarezza.