Il governo Meloni ha spento il “Comitato media e minori” (giornalettismo.com)

La notizia - che non era stata annunciata - è 
passata completamente sotto traccia

Una notizia passata sottotraccia, senza alcun annuncio da parte della politica e delle istituzioni. Il governo Meloni, infatti, ha deciso di cancellare il Comitato Media e Minori, quell’organo nato nel 2002 e che aveva come compito quello di controllo e monitoraggio delle violazioni del “Codice di autoregolamentazione TV e minori”, entrato nel tessuto normativo italiano all’interno della cosiddetta legge Gasparri nel 2004.

Nessun comunicato stampa, nessuna conferenza da parte del MIMIT. E, infatti, lo scioglimento di questo Comitato è passato totalmente inosservato. Inserito in un decreto legislativo che prevede la sostituzione con un nuovo organo di controllo, il “Comitato consultivo interistituzionale”, che ancora non esiste e di cui ancora non si sa nulla.

Comitato Media e Minori cancellato dal governo Meloni

Eppure quella legge approvata nel marzo scorso è entrata in vigore il 2 maggio, quindi sono passati oltre due mesi. Settimane in cui non è possibile inviare segnalazioni in caso di trasmissioni non in linea con i vincoli della cosiddetta “fascia protetta”, quella in cui le emittenti non possono trasmettere programmi e pubblicità non adatte a un pubblico di minori. Insomma, ci troviamo di fronte a un vuoto in attesa di un decreto ministeriale, del MIMIT, che ancora non vede la luce.

Eppure il Comitato Media e Minori è stato importantissimo per regolamentare le trasmissioni televisive in Italia. All’inizio, nel novembre 2002, le principali emittenti italiane avevano siglato questo “patto” di autoregolamentazione talmente dettagliato da ispirare una legge ad hoc.

Ora, nonostante la recente modernizzazione del testo, quell’organismo che doveva controllare sull’attuazione di questo Codice non esiste più. Al suo posto, almeno per ora, il nulla. E sappiamo che, andando incontro ad agosto, i lavori del legislatore sono rallentati.

Il rischio è che non si veda la luce prima della fine dell’anno, lasciando un pericoloso vuoto che non può essere colmato dalla sola presenza di Agcom.

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