di
Ci avete segnalato un video che arriva fresco fresco da Radio Radio. Stavolta l’ospite principale è l’avvocato Renate Holzeisen, che racconta ai microfoni di Fabio Duranti come le Aziende sanitarie locali stiano rispondendo a quelle che lei ritiene legittime richieste.
Avevo cominciato a trascrivere il testo del filmato ma onestamente più andavo avanti più era chiaro l’obiettivo a cui si voleva arrivare. Per cominciare Radio Radio ha titolato così il breve estratto pubblicato su YouTube:
SIERI INFANTILI: AZIONE DI TRASPARENZA IN ALTO ADIGE ▷ LA REPLICA BORDERLINE DELLE AZIENDE SANITARIE
Partiamo malissimo, come già detto molte volte in passato:
Il siero è il liquido tratto dal sangue, formato da plasma senza fibrinogeno, fattore VIII, fattore V e protrombina.
I vaccini infantili non vengono dal sangue di nessuno, definirli sieri dimostra ignoranza, malafede, o ancor peggio scarso interesse per i fatti. L’avvocato nel video spiega che ha preparato una bozza di lettera che i genitori di bambini non vaccinati che ricevono “l’invito alla vaccinazione” dalla propria ASL possono inviare in risposta, si tratta di una lettera in cui viene chiesto all’ASL se esistono test clinici per quello specifico set di vaccini (l’Hexyon) che abbiano usato un gruppo di controllo col placebo. Perché questa domanda? L’avvocato lo spiega molto chiaramente:
…già sappiamo che non esistono ma è molto importante per le nostre battaglie avere nero su bianco in risposta a queste a queste istanze di chiarimento…
Quindi abbiamo una lettera contenente domande a cui chi la scrive ammette di sapere già le risposte, non so quanto senso abbia. La prima cosa che Duranti fa è commentare il fatto che la risposta delle ASL rimandi a dei link in inglese, link sul sito di EMA, lamentando che la richiesta fosse stata fatta in italiano o al massimo in tedesco.
A noi spiace, ma l’ASL non ha alcun obbligo di rispondere altro che come ha fatto, rimandando il cittadino agli studi di riferimento, studi che sono in inglese in quanto quella è la lingua della scienza. Quasi tutte le pubblicazioni scientifiche sono in inglese, e non si può pensare che una ASL debba occuparsi della traduzione in termini semplificati di qualcosa che è nato per essere in inglese.
Questo però non significa che non esista una scheda tecnica di EMA, con tutte le indicazioni importanti per l’utente finale – indicazioni che non prevedono un’analisi dei trial clinici, ma tutte le informazioni del prodotto in ben 25 lingue, dal bulgaro allo svedese, passando ovviamente per l’italiano e il tedesco. Sono quelle le informazioni necessarie all’utente finale, non che tipo di trial siano stati fatti.
Facciamo un esempio per far capire il senso di queste richieste. Devo fare il tagliando alla mia macchina, mezzo che porta in vacanza me e la mia famiglia, mezzo a cui affido la vita di quattro persone ogni volta che ci salgo sopra.
Mi devono cambiare le pastiglie dei freni, sostituire l’olio motore, e cambiare due gomme; mi affido ai meccanici che dovrebbero sapere cosa fanno, non chiedo loro una documentazione sulla mescola usata per la composizione delle gomme, o sui materiali delle pastiglie dei freni.
E se me la producessero nella lingua di chi ha venduto loro quelle parti di ricambio mi fiderei. Non chiederei loro di tradurmi la documentazione in italiano. Lo capite il parallelo?
Con, in aggiunta, il fatto che per i medicinali esistono commissioni sia europee che italiane per valutarli, commissioni di esperti, che parlano inglese anche se non è la loro lingua, commissioni che si occupano di valutare gli studi fatti, e decidere per l’autorizzazione o meno al commercio e all’uso.
Il breve video di Radio Radio serve a invalidare quelle commissioni, dando a intendere che ne sappiano di più avvocati e giornalisti dello staff di EMA e AIFA, per non parlare dei medici e dei ricercatori che su quei vaccini hanno lavorato.
Sia chiaro, non siamo di fronte a una bufala, è vero che sull’esavalente Hexyon non è mai stato fatto un test con gruppo di controllo a cui sia stato somministrato solo il placebo, cioè una sostanza inerte, ma esiste una ragione per questo.
Nei trial clinici pediatrici, specialmente per i vaccini, usare un placebo invece di un vaccino già esistente e approvato può esporre i bambini a rischi immotivati (e quindi non accettabili). I vaccini esavalenti come Hexyon sono progettati per proteggere contro sei gravi malattie: difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B e Haemophilus influenzae tipo b.
Non vaccinare i bambini contro queste malattie metterebbe a rischio la loro salute.
Pertanto l’uso di un placebo in questi contesti viene evitato, anche visto e considerato che esistono già vaccini sicuri ed efficaci per queste malattie, quindi sul gruppo di controllo basta usare quei singoli vaccini.