di B.D.R.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha definito "una scelta intelligente" il trasferimento delle scuole Besta nel polo dinamico accanto al liceo Copernico.
Tuttavia, questa decisione ha suscitato polemiche da parte del centrodestra
Da parte del sindaco Matteo Lepore la scelta di trovare una nuova “casa” alle scuole Besta all’interno del polo dinamico, accanto al liceo Copernico, viene definita “una scelta intelligente”.
Dall’altra parte c’è chi, come gli esponenti di Fratelli d’Italia Marco Lisei e Marta evangelisti, non esitano a definire il “passo di lato” del Comune come un atto di “subalternità ai centri sociali violenti”.
Lisei: “La sinistra forte con i deboli e debole con i forti”
Durissimo è l’attacco del senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei. “Con la decisione di fermare il cantiere delle Besta il sindaco mette nero su bianco la sua totale subalternità ai centri sociali violenti – denuncia – . Quando erano i cittadini per bene e la politica a criticare il progetto se n’è fregato, poi è arrivata la violenza dei centri sociali, a loro si è piegato. Il perfetto esempio di quanto diciamo da tempo, la sinistra forte con i deboli e debole con i forti oggi sublima questo concetto e ne fa un punto del proprio programma elettorale”. Lo dice
“Da domani – prosegue – chiunque sa a Bologna che se vuole ottenere qualcosa può farlo solo con la violenza. Tra le altre cose, ci domandiamo e domanderemo se tutto ciò non costituisca un danno erariale. Perché spendere soldi e tempo pubblico, tagliare alberi a caso, versare sangue delle forze dell’ordine, per portare avanti un progetto per poi accantonarlo ci pare un danno erariale immenso. E dire che sarebbe bastato ascoltare il centrodestra, ma l’arroganza di Lepore oggi tutti sanno che ha solo un freno, la violenza dei centri sociali”.
Evangelisti: “La Regione controlli”
“In linea con il nuovo mantra della sinistra “pur di raccogliere consensi, si fa e dice tutto e il contrario di tutto” adottato sia per la corsa alla presidenza della Regione, vedasi il tema sanità, oggi assistiamo invece alla marcia indietro di Lepore sulle scuole Besta, dando così ragione a chi per avere ragione ha utilizzato solo la violenza, in barba ai percorsi partecipati e ai confronti con i cittadini”, rincara la dose Marta Evangelisti, capogruppo di FdI in Regione Emilia-Romagna.
“Tutto ciò con buona pace degli alberi tagliati, dei soldi spesi per l’impiego delle forze dell’ordine e per i disagi e le accuse sopportati da queste ultime, e molto altro – aggiunge – . E, soprattutto, con buona pace per gli alunni e per le famiglie se dovranno trovare nuove collocazioni agli allievi delle Besta di quelli del Sabin che avranno spazi occupati. Da verificare poi se tutto ciò sarà compatibile con i fondi Pnrr richiesti dal Comune e con la contabilità generale dell’ente. Chiederemo alla Regione ‘dai poteri affievoliti’ e senza presidente di controllare – conclude – sapendo già che non sarà possibile ottenere risposte perché per qualcuno (non per noi) prime dei cittadini c’è sempre la campagna elettorale”.
FI: “Sulle Besta ennesimo dietrofront della giunta”
“Sulle Besta ennesimo dietro front di una giunta che non ne becca una”, dicono Nicola Stanzani, capogruppo FI in consiglio comunale e Lanfranco Massari, segretario FI Bologna. “Si avvicina una nuova campagna elettorale e il Pd a Bologna ha paura di perdere voti a sinistra – aggiungono – . L’ennesimo segno di incapacità e di debolezza della giunta Lepore che ancora una volta si scontra con la realtà senza essere in grado di farci i conti. Quanti soldi, quanti alberi e quanti danni alla città ci costerà l’inadeguatezza e l’ottusità di questa giunta di estrema sinistra?”
Di Benedetto: “Bene cambio di sede, ma messaggio sbagliato”
“Bene la scelta del sindaco Lepore di cambiare la destinazione delle nuove scuole Besta, che non saranno più nel parco Don Bosco. Dall’inizio abbiamo espresso forti perplessità e chiesto se non fosse possibile scegliere un’altra sede: evidentemente lo era”, dice il capogruppo della Lega a Palazzo d’Accursio, Matteo Di Benedetto.
“C’è stata, quindi, dall’inizio, una progettualità sbagliata e poco ragionata da parte dell’amministrazione – aggiunge – che ha dimostrato i suoi limiti e la sua scarsa capacità programmatica. La scelta iniziale non era stata sufficientemente ragionata. Tuttavia, ci preoccupa il messaggio che il Sindaco sta mandando alla città: chiusa violenza, con Lepore, l’ha vinta e può influire sulle politiche della città, mentre chi rispetta le regole no. Chi ha manifestato in maniera ordinata o ha sollevato dubbi seguendo le regole, non è stato minimamente ascoltato. Viceversa, chi ha occupato abusivamente ha avuto la meglio. La stessa cosa che succede con l’emergenza abitativa: chi aspetta il suo turno, spesso vede la sua domanda insoddisfatta, mentre chi occupa abusivamente ha il Sindaco che gli dà una mano e gli trova casa.”
Lepore: “Solo gli stupidi non cambiano idea”
“Io ero interessato al bene di Bologna. Per alcune settimane si discuterà se abbiamo vinto o abbiamo perso. Poi, a settembre i ragazzi andranno a scuola, inaugureremo il polo dinamico e questo è l’importante. Hanno voluto portare la Val di Susa in viale Aldo Moro. Noi ci occupiamo dei residenti e della comunità scolastica delle Besta, che non si meritano il conflitto, che hanno questioni sociali, bisogni educativi. Ho fallito? Abbiamo così tante sfide, se dovessi considerare tutti i passi di lato dei fallimenti, finirei qui”, è la spiegazione del sindaco Lepore.
“L’obiettivo politico era fare una nuova scuola e tenere unita la città. Lo abbiamo fatto, non mi pare una sconfitta politica”, aggiunge il sindaco.
Quanto alla decisione di spostare la scuola media Besta nel polo dinamico “la scelta arriva adesso perché si sono create le condizioni – spiega Lepore – Credevamo nel progetto Quadrifoglio, ma solo gli stupidi non cambiamo mai idea. Il sindaco non deve costringere una città, pur di dimostrare di avere ragione, a vedere scene che si sono viste altrove. Non è razionale pensare di procedere con uno sgombero di quel tipo. Abbiamo il pieno sostegno del questore e del prefetto. Bologna non ha bisogno della polizia e della forza per fare una scuola”.
“Abbiamo incontrato il sindaco nell’agosto 2023 e siamo intervenuti diverse volte in consiglio comunale, ma la giunta non ha mai voluto rinunciare al progetto Quattrofoglie – proseguono – che prevedeva la costruzione di un nuovo plesso scolastico nel parco, con il conseguente sacrificio di decine di alberi ad alto fusto. Oggi la retromarcia del sindaco rappresenta la vittoria di un vastissimo movimento civico e ambientalista, che ha oltrepassato i confini cittadini e che abbiamo contribuito a far nascere un anno fa. Oggi si dà finalmente risposta a migliaia di cittadini e residenti che in questi mesi hanno presidiato il parco in modo pacifico per rivendicare il loro diritto alla salute”.
“Il sindaco Lepore dichiara di aver fatto degli errori in questa vicenda e che dagli errori si impara – concludono – . Ci auguriamo che sia l’occasione per comprendere l’importanza dell’ascolto e della vera partecipazione, soprattutto quando le amministrazioni propongono progetti che impattano sull’ambiente e sulla qualità di vita delle persone”.