Gran Bretagna.
Scontri con la polizia dopo l’uccisione di tre bambine a Southport. Scontri con la polizia e attacchi a una moschea. E tante fake news, guidate da Farage
L’indicibile tragedia di Southport, la cittadina costiera appena fuori Liverpool dove lunedì tre bimbe – Bebe King, 6 anni, Elsie Dot Stancombe, 7, e Alice Dasilva Aguiar, 9 – sono state accoltellate durante una lezione di danza a tema Taylor Swift, sta intossicando l’estate britannica. Le piccole sono cadute per mano di un diciassettenne, identificato come Axel Muganwa Rudakubana, nato a Cardiff (Galles) e figlio di genitori immigrati dal Ruanda.
Ne conosciamo il nome solo perché continuare a tacerlo – secondo la prassi della polizia britannica – ha provocato uno spurgo di violenze razziste di estrema destra che legano fascisti britannici conclamati come la English Defence League (Edl) al partito di estrema destra Reform Uk di Nigel Farage, che tanto ha contribuito all’annichilimento elettorale dei conservatori alle ultime elezioni, vinte senza troppa convinzione dal Labour di Keir Starmer.
LA POLIZIA ha sottolineato come non stesse trattando la strage come «terroristica», ovviamente invano. Già prima che il nome del principale indiziato fosse reso noto e questi accusato di omicidio e tentato omicidio, si era levata in rete la folata di deliri cospiratori e bufale news sull’establishment laburista che «lo avrebbe protetto», facendolo ovviamente passare per uno appena sbarcato da un gommone e per un richiedente asilo con tanto di nome arabo falso.
E martedì i fascisti della Edl, e non solo loro, passavano all’azione lanciando oggetti contro una moschea, incendiando auto e scontrandosi con gli agenti, per un bilancio di quattro arresti, 53 agenti feriti di cui 27 ricoverati. Le violenze traboccavano poi a mercoledì sera, con il lancio di razzi e bottiglie fuori da Downing Street da parte di un migliaio di manifestanti, mentre nella città di Hartlepool si scatenavano sassaiole contro la polizia.
Tutti disordini che seguivano la scia di un altro grosso concentramento di fascio-nazionalisti – circa 15mila – già affluiti a Londra sabato scorso dietro al leader Tommy Robinson, che della Edf è il fondatore. Ieri Keir Starmer è tornato a Southport per la seconda volta in una settimana e ha incontrato sindaco, capo della polizia e rappresentanti delle varie fedi.
Ha definito le proteste «teppismo» e un insulto a una comunità in lutto. «Sentiranno tutta la forza della legge», ha promesso. Ma i fascisti calcistici islamofobi con la panza da birra e l’union jack tatuato sulle natiche che vogliono «indietro il loro paese» non sono l’unico problema del neo premier.
Il “populista” Farage, che è finalmente riuscito a mettere piede come deputato a Westminster dopo enne tentativi falliti e ha iniziato la lenta manovra di cooptazione/avvicinamento alla destra dei Conservatori, ha immediatamente strumentalizzato la tragedia diffondendo «perplessità» via X su come mai la polizia non avesse relato la tragedia al terrorismo e insinuando che l’identità del colpevole fosse stata nascosta.
HA RINCARATO poi la dose dagli studi di GB News, un network di destra fino a poco tempo fa diretto dall’ex Bbc Andrew Neill nel quale conduce un programma politico. Farage ha ripetutamente spergiurato di non voler essere assolutamente confuso con Robinson, ma è evidente che i suoi commenti costituiscano una sutura politica con le panze da birra nazionaliste, conferendo loro legittimità parlamentare.
Alle recenti elezioni politiche di luglio Reform Uk ha fatto un autentico balzo in avanti ottenendo quattro milioni di voti (oltre il 14%) e conquistando cinque parlamentari. In un sistema elettorale dal volto democratico tutto questo si sarebbe tradotto in un centinaio scarso di deputati.