di Gregorio Dimonopoli
Tutto casuale, naturalmente.
Ad un mese e mezzo dal referendum sul taglio delle poltrone parlamentari un presidente dell’INPS, casualmente eletto su richiesta dell’attuale ed attivissimo ministro degli esteri sempre trafelato per le tante partite internazionali in ballo, lascia trapelare una sconcia verita’: alcuni “onorevoli” si sono resi indegni percettori di bonus destinati a persone sfortunate.
Orrore! Giustificabile.
Buttando cosi’ e contemporaneamente emme su tutte le classi politiche ed amministrative del Paese.
Ovvio, la rappresentanza di Giggino, anche nelle territorialita’ e’ ormai vicino allo zero. Bisogna quindi difendere gli scranni ormai (trincea?).
L’illustre presidente INPS, di cui sopra, dimostrandosi uno straordinario difensore dei diritti civili, non divulga i nomi degli assassini morali paventando un mancato rispetto della privasi (i 5S lo scrivono cosi’). Stranamente però questo scoop era già conosciuto a maggio.
Dimenticando intanto che giuridicamente in questa triste Italia la trasparenza degli atti pubblici di sussidio hanno prevalenza sulla segretezza, vedasi Registro nazionale delle sovvenzioni statali. Ma gli hanno detto probabilmente anche di allungare il brodo, per garantire tanti editoriali all’Inquisizione Quotidiana.
Giggino e la SrL di cui e’ schiavo tentano forse un riscatto con la scadenza referendario. Chissa’.
Questo Paese migliorera’ solo quando pretenderemo, col voto, una distanza sociale non solo dal virus ma anche dal CoronaStelle. Anche fisicamente.
Non fatevi fregare.