l giovane accusato di essere l’autore dell’accoltellamento plurimo di Southport si chiama Axel Rudakubana
«Un diciassettenne clandestino»; «l’immigrato Ali Al-Shakati era già nella lista di controllo della polizia».
Sono arrivate anche in Italia le teorie false sul ragazzo di 17 anni che lo scorso 29 luglio ha fatto irruzione in una scuola di danza di Southport, una trentina di chilometri a Nord di Liverpool, aggredendo, armato di coltello, bambini e insegnanti presenti. Tre bambini sono stati uccisi e almeno altre otto persone sono state ferite.
Nel Regno Unito, la diffusione di fake news riguardo all’avvenimento ha fomentato odio e violente proteste contro gli immigrati che le forze dell’ordine stanno faticando a contenere.
Analisi
Vediamo lo screenshot di uno dei post oggetto di verifica:
La polizia: “Il 17enne arresto è originario di Cardiff”.
Channel 3 riferisce che l’arrestato sarebbe un “richiedente asilo” di nome Ali Al Shakati.
Era ospitato in un centro per rifugiati a Cardiff.
Esempi di contenuti simili si possono vedere qui, e qui. Nell’articolo di ImolaOggi leggiamo:
La polizia: “Il 17enne arresto è originario di Cardiff”. Channel 3 riferisce che l’arrestato sarebbe un “richiedente asilo” di nome Ali Al Shakati. Era ospitato in un centro per rifugiati a Cardiff. Sadiq Khan, sindaco di Londra
Com’è nata la teoria di Ali Al Shakati
Come riporta l’analisi di Tom Cheshire e Sam Doak su Sky News, nelle ore immediatamente successive all’attacco, diversi account molto influenti nella bolla online – e di X in particolare – dell’estrema destra, hanno iniziato a diffondere la teoria falsa secondo cui l’omicida sarebbe un immigrato irregolare, musulmano, di nome Ali Al Shakati.
La prima menzione dell’appellativo risale alle 17.49 ora italiana del 29 luglio, giorno dell’attacco, e proviene dall’account @artemisfornow. Il 30 luglio, quel tweet aveva già 1,5 milioni di visualizzazioni.
A diffondere ulteriormente la teoria falsa è stato il sedicente sito di informazione Channel 3 Now, presente su X come @channel3nownews, il cui tweet è stato visto oltre tre milioni di volte e viene citato anche dagli utenti italiani.
Gli articoli di Channel 3 Now
Il tweet rimandava a un articolo pubblicato quando in Italia erano le 19.01. Al suo interno, l’omicida viene inequivocabilmente identificato come Ali Al Shakati, «definito un richiedente asilo arrivato nel Regno Unito via nave lo scorso anno».
Inoltre, si sostiene che il minore fosse già noto all’MI6 e ai servizi di salute mentale di Liverpool.
L’articolo è stato successivamente modificato rimuovendo i riferimenti testuali ad Al Shakati, ma lasciando un video che contente il nome nel titolo.
L’articolo risulta tutt’ora online senza riferimenti a Shakati, nemmeno nel video.
Lo scorso 31 luglio, Channel 3 Now ha pubblicato un comunicato di scuse nel quale, in riferimento all’identificazione scorretta dell’accusato omicida, «si assume la completa responsabilità dell’errore», e afferma che «le informazioni contenute nell’articolo non erano accurate e non erano al livello degli standard di affidabilità e integrità».
Analizzato in che modo sono nate e si sono diffuse le informazioni false sull’accusato omicida di Southport, chiariamo che queste sono state ampiamente smentite dalle forze dell’ordine britanniche. Successivamente, l’identità del giovane accusato di essere il responsabile dell’attacco è stata rivelata fugando ogni dubbio.
I comunicati della polizia
In un primo comunicato il sospetto omicida era stato identificato come «un maschio bianco di 17 anni di Banks, in Lancashire, nato a Cardiff», e arrestato. Un secondo comunicato, pubblicato nel primo pomeriggio del 30 luglio, faceva riferimento esplicito alle teorie su Shakati.
«Sui social media è stato condiviso un nome in relazione al sospettato dell’incidente di Southport. Questo nome è errato e invitiamo le persone a non fare speculazioni sui dettagli dell’incidente mentre le indagini sono in corso».
Infine, va notato che non è chiaro in che modo l’identità del giovane potrebbe essere stata diffusa, visto che, in Inghilterra e Regno Unito, questa non viene rivelata al di fuori del tribunale se i criminali hanno tra 10 e 17 anni. Come spiega l’ente statale del Regno Unito che regola i procuratori, il Crown Prosecution Service, nei confronti delle testate giornalistiche sono in vigore delle vere e proprie restrizioni che possono essere sollevate durante o in seguito allo svolgimento del processo se così disposto dal tribunale.
Axel Rudakubana: chi è il 17enne accusato dell’accoltellamento di Southport
Così è avvenuto per volere del giudice Menary KC, alla luce dei disordini in corso in tutto il Paese scatenati dalle fake news sull’identità falsa. Il 17enne sospettato della strage di Southport si chiama Axel Rudakubana. Il suo 18esimo compleanno è il 7 agosto 2024.
Come riassume il Washington Post, è nato a Cardiff, in Galles, e diversi anni fa si è trasferito con la famiglia a Southport. I suoi genitori sono originari del Ruanda e lui non è arrivato nel Regno Unito via mare. Inoltre, non è un richiedente asilo.
Anzi, secondo le leggi attualmente in vigore, essendo nato nel Regno Unito e presumibilmente vissuto nel Paese fino all’età di 10 anni, potrebbe regolarmente richiedere la cittadinanza britannica.
Conclusioni
Si sostiene che il 17enne accusato di essere l’autore della strage di Southport sia un immigrato irregolare, richiedente asilo, arrivato nel Regno Unito via mare di nome Ali Al Shakati. Nessuna di queste informazioni è vera.
Il giovane accusato di essere l’omicida di Southport si chiama Axel Rudakubana, è nato a Cardiff da genitori originari del Ruanda e cresciuto a Southport.