Il ritratto
Nel suo Stato, il Minnesota, consente la libera vendita della marijuana contro la quale invece la Harris, nella sua vita da procuratore generale della California, si è sempre battuta rendendosi impopolare.
Sarà questa la mossa giusta per i dem?
Si chiama Tim Walz, è il governatore del Minnesota e un uomo di sinistra liberale ma curiosamente sempre vestito in tuta mimetica o da football mentre va a caccia di fagiani o a pesca nei fiumi: è lui il “running mate”, candidato vicepresidente della Harris. Essendo governatore dello Stato col maggior tasso di immigrazione tedesca e nord europea d’America, e con quel cognome quasi danzabile, il governatore Walz ha la stazza e la postura di un cancelliere bavarese, pur essendo un uomo di sinistra che ha suscitato l’entusiasmo del socialista Bernie Sanders.
L’altra sera la Harris se lo è portato a Philadelphia per presentarlo nel rally di gala. Si tratta di grandi cambiamenti formali: per la pria volta una donna è candidata alla presidenza degli Stati Uniti scegliendo un uomo come candidato alla sua vicepresidenza.
Walz e il Minnesota cuore dell’America bianca
Donald Trump ha subito liquidato Walz dicendo che è un imbecille incapace e che lui e la Harris formano la coppia più indecentemente di sinistra che si sia presentata alla Casa Bianca.
Il Minnesota è il cuore del Midwest, che è il cuore dell’America bianca, di discendenza nord-europea, cristiana ma peccatrice, gaudente per la cucina, le birre e vini importati dalla Francia e dalla California. Tim Walz per molto tempo ha fatto l’allenatore di football (da non confondere col nostro che lì si chiama soccer) e ha anche vinto un campionato.
Ma è stato un deputato sempre appassionato della natura selvaggia in cui ama sparare quando non è impegnato ad arpionare salmoni. È condiscendente, tollerante, bendisposto verso tutti i gruppi e le minoranze, e non rischia né con le lesbiche né con i transgender. Kamala Harris l’ha scelto per questo.
Il governatore gioviale, uomo da happy hours
Era incerta ma poi ha letto che Walz ha avuto una battuta geniale e popolare definendo i repubblicani come gente strana che fa venire i brividi: “weird” che vuol dire strano e insano con qualche rotella fuori posto. È popolare nel mondo della scuola avendo insegnato a lungo in una high school e ha servito con onore nella National Guard.
Un po’ sovrappeso ma gioviale, cordiale, è davvero un uomo da happy hours. Il New York Times spiega quanto sia stata ben pensata la scelta di un midwestern democratico, che rappresenta l’essenza dell’altro americano obeso e ignorante come gli eroi del senatore J.D. Vance raccontati nella cruda Elegia Americana.
Si fronteggiano così due Americhe perfettamente autentiche e nemiche che si trovano ora una di fronte all’altra, rappresentate dai due vice: il Vance scelto come running mate da Donald Trump e che porta le insegne dell’America bianca povera e volgare, e il governatore Tim Walz che rappresenta l’America fastosa e festosa, patriottica ma con un accento sempre incerto fra il tedesco e il norvegese.
Walz contro Trump e i repubblicani definiti “weird”
Sembra che sia stato selezionato da una squadra di talent scout democratici i quali hanno notato il grande seguito di quest’uomo fra i liberal e capace di rispondere per le rime a Donald Trump. Ha 60 anni, non è giovane ma giovanile e ha passato la prima parte della sua vita in Nebraska dove si è anche laureato.
Ha indossato l’uniforme della Guardia Nazionale congedandosi con onore come “Command Sergeant major”, poi ha insegnato scegliendo una moglie anche lei insegnante da cui ha avuto due figli. Ha sempre contrastato i repubblicani ed è diventato governatore nel 2018, riconfermato nel 2022. Popolare fra i giovani perché ha sempre fatto politiche permissive per la marijuana, per l’aborto e un più severo controllo delle armi.
È stato quando Trump è andato a far un comizio in Minnesota che Walz, intervistato, ha pronunciato l’ormai storica frase “These guys just weird”: sono strani. Oggi è uno slogan nazionale dei democratici.
I polls: le proiezioni danno un testa a testa
Trump rispose in un comizio che Walz è un incapace e che se non fosse stato per lui, Donald Trump, la città di Minneapolis oggi non esisterebbe più. I polls, le proiezioni sulle intenzioni di voto, danno Trump e la Harris testa a testa ed è sicuro che la Harris sia partita facendo un balzo avanti per l’immediata accoglienza da parte di tutti i gruppi liberal etnici o di identità sessuale.
Anche il dibattito sul fatto che la Harris si definisca “black” è stato superato seguendo il principio che nessuno deve dimostrare nulla e che ciascuno ha diritto di dichiararsi quel che vuole.
Anche Walz ha dimostrato di saper moltiplicare i consensi con un comportamento popolare e mai reazionario, come dimostra il fatto che nel suo Stato consente la libera vendita della marijuana contro la quale invece la Harris, nella sua vita da procuratore generale della California, si è sempre battuta rendendosi impopolare.