La Dotta è troppo Grassa: parola di NYT (corriere.it)

di Francesco Rosano

Il New York Times ha fatto indigestione della
 «City of food». 

Per il quotidiano statunitense, che negli scorsi anni ha spesso tessuto le lodi di Bologna, la città è ormai «un inferno turistico».

Un marchio pesante, che conferma come i problemi emersi negli ultimi anni (overtourism, affitti brevi, ristorantini di taglieri e così via) abbiano raggiunto un punto di non ritorno.

(Foto: Gregorio Dimonopoli )

D’altronde l’amaro ritratto della città è scritto da una giornalista nata a Bologna, Ilaria Maria Sala, che ha visto con i propri occhi la metamorfosi. «Poco più di dieci anni fa Bologna non era considerata una grossa destinazione turistica», si legge sul Nyt, ma «le compagnie low cost, gli affitti brevi e i social» l’hanno trasformata «in una vera e propria città turistica dove è meglio evitare le strade principali».

Colpa dei proprietari che hanno convertito gli appartamenti in affitti brevi «allontanando gli studenti dall’università». Mentre in centro proliferano i pubblici esercizi dedicati alla mortadella, consumata in «quantità tali da intorpidire la mente e inibire il battito cardiaco».

Della Dotta, Grassa e Turrita — conclude il quotidiano — è rimasto poco: «Gli studenti sono stati sradicati e la Torre è nei guai. Solo il grasso regna sovrano».

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