Viene usato in dieci regioni, ma complessivamente è quasi tutto in Sicilia
L’enorme esplosione avvenuta a Beirut il 4 agosto ha fatto riparlare del nitrato d’ammonio e di dove e come viene stoccato. Non è la prima volta che se ne discute: dopo che nel settembre del 2001 era esploso un deposito di nitrato d’ammonio a Tolosa, in Francia, causando la morte di 29 persone e il ferimento di più di duemila, l’Unione Europea aveva introdotto una nuova direttiva sul suo stoccaggio e su quello di altre sostanze pericolose.
Anche per questo in Italia ci sono rigide regole su come il nitrato d’ammonio deve essere conservato e per quanto tempo, e le autorità devono essere tenute informate sugli stabilimenti dove viene usato e in quale quantità.
Cos’è il nitrato d’ammonio
È un composto chimico che contiene azoto (in latino nitrogenium, da cui nitrato), idrogeno e ossigeno. Per la precisione è il sale dell’ammoniaca con l’acido nitrico. Viene usato principalmente come fertilizzante, ma anche per produrre il ghiaccio istantaneo, e nella maggior parte dei casi è abbastanza economico da produrre.
Un certo tipo di nitrato d’ammonio è un componente fondamentale di un esplosivo industriale usato nelle miniere, nelle cave e nelle costruzioni civili. Di per sé però non è considerato particolarmente volatile o pericoloso: è chimicamente stabile, e normalmente non può bruciare da solo.
Tuttavia se non viene stoccato nel modo giusto rischia di causare grandi esplosioni: sopra una certa temperatura rilascia sostanze gassose, gli ossidi di azoto, che possono permettere la formazione di miscele esplosive … leggi tutto