Sant’Anna di Stazzema 80 anni fa: “Ma lo Stato si è svegliato tardi” (lanazione.it)

Il sindaco Maurizio Verona: 

“Per decenni non è stato fatto niente per cercare e punire i colpevoli”

L’incedere dei soldati che con gli stivali percorrono stradine piene di ghiaia e ciottoli; i comandi secchi e duri pronunciati in tono perentorio in lingua tedesca. E le mitragliette che sparano a raffica.

Le urla, le grida di disperazione. E poi il silenzio della morte calata il 12 agosto di 80 anni fa su Sant’Anna di Stazzema. No, i pochi superstiti rimasti in vita (all’epoca bambini) e sopravvissuti alla follia nazista, non potranno mai dimenticare quei suoni, quei rumori. Quegli odori. Oggi, per loro e per chi non c’è più il comune di Stazzema continuerà a ricordare l’eccidio di Sant’Anna dove persero la vita 560 civili, per lo più donne, anziani e bambini.

La lunga scia di sangue lasciata dalle truppe tedesche in ritirata nell’estate del ’44 raggiunse il suo apice in Alta Versilia. Stazzema oggi ricorda. Anche se al fianco del sindaco Maurizio Verona non ci dovrebbe essere nessuna carica dello Stato. Benché invitata.

Sindaco, spieghi cosa è successo.

“Appena sono stato rieletto a giugno ho scritto una lettera al ministro degli esteri Antonio Tajani invitandolo a venire a Sant’Anna. Dopo un po’ di tempo la sua segreteria mi ha risposto dicendo che il ministro non poteva perché impegnato all’estero. Allora ho scritto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiedendole di mandare un suo delegato. Ma non ho avuto alcuna risposta…”.

Uno smacco per la sua amministrazione?

“Non per me. Ma per le vittime della strage, per i sopravvissuti, per la gente della Versilia. Io sarò come sempre al mio posto e non mi sentirò affatto in imbarazzo. Purtroppo questa strage sembra che interessi poco nelle alte sfere”.

Si spieghi meglio…

“Per decenni lo Stato italiano non ha fatto niente per cercare e punire i colpevoli. Ci siamo svegliati troppo tardi, dopo mezzo secolo. Come se questa strage dovesse restare nell’oblio”.

Ma non per Stazzema…

“Certo che no. Tramandare la memoria è un dovere. Le nuove generazioni devono sapere quanto sia assurda e crudele una guerra. Quanto avviene in Ucraina o in Medio Oriente ce lo ricorda quotidianamente”.

(Siamo nel 1944: la sepoltura delle vittime nel piazzale della chiesa di Stazzema)

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